“Alla discarica di Spiritu Santu i rifiuti di mezza Sardegna”. E scoppia subito il caso

Preoccupano le dichiarazioni dell’assessore Lampis.

La battaglia per la bonifica della discarica olbiese di Spiritu Santu è approdata in Consiglio regionale. Nella seduta di ieri, il consigliere regionale del M5S Roberto Li Gioi ha presentato la sua interpellanza sulla montagna di rifiuti che da anni opprime gli abitanti nelle frazioni di Murta Maria e Porto San Paolo.

E’ in questa occasione che l’assessore Lampis, in replica all’intervento di Li Gioi, ha diffuso una notizia allarmante in merito alla proposta del Consorzio. Lampis dice infatti che questa proposta “verosimilmente verrà ritenuta coerente con la pianificazione regionale, la quale prevede in particolare un ampliamento della discarica di Spiritu Santu per far fronte al fermo impianti del termovalorizzatore di Macomer cui andranno conferiti i rifiuti indifferenziati della Provincia di Sassari e della Provincia di Nuoro”.

“E’ proprio così assessore? – chiede a questo punto Li Gioi: “Davvero la discarica di Spiritu Santu dovrà farsi carico di un ulteriore e immensa valanga di rifiuti proveniente dai Comuni di metà Sardegna?”

“Se così fosse, quella che è già una bomba ecologica che ha determinato danni irreparabili ad un territorio che era un gioiello naturale di rara bellezza, assumerebbe dimensioni gigantesche e insostenibili per gli abitanti delle frazioni di Murta Maria e Porto San Paolo, vittime esasperate di un modus operandi inaccettabile che li ha visti subire per decenni angherie inenarrabili, mentre osservavano impotenti l’elevarsi di questa montagna di rifiuti”.

Li Gioi nel suo intervento di ieri si è rivolto all’assessore all’Ambiente Lampis per chiedere spiegazioni in merito a un ulteriore e recente finanziamento di oltre un milione di euro per Spiritu Santu e soprattutto, ha chiesto all’assessore se sia al corrente “degli spaventosi risultati delle analisi dei pozzi piezometrici effettuati dalla ditta incaricata dallo stesso Cipnes, la Eurolab di Milano, che certifica costantemente la non conformità dei valori di ferro, manganese, cloruri e sodio presenti in quantità spropositate nelle acque sotterranee della zona su cui sorge la discarica”.

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