La discussione in Regione e come è finita: la cronaca intervento per intervento

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Il racconto della  discussione per l’istituzione della provincia della Gallura.

Il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau ha riaperto la discussione sulla proposta di legge per l’istituzione della provincia della Gallura.

Il presidente della Commissione bilancio Franco Sabatini ha chiesto 10 minuti di sospensione. Richiesta accolta dal presidente Ganau che ha sospeso la seduta. (Psp)
Alla ripresa dei lavori l’emendamento 66 a pagina 9 è stato respinto e il presidente Ganau ha sospeso per trenta minuti la seduta per mancanza del numero legale. (C.C.)
Alla ripresa dei lavori, il presidente Ganau ha annunciato la presentazione di un emendamento di sintesi sostitutivo totale dell’art.1, il n.72. Il testo prevede fra l’altro “l’istituzione e la soppressione di nuove Province con una legge regionale, sentite le popolazioni interessate con un referendum consultivo”.
Il consigliere Michele Cossa dei Riformatori ha sostenuto che la proposta rappresenta la negazione della volontà popolare perché calpesta quanto hanno deciso a suo tempo i sardi con un referendum; si sta riaprendo una voragine e, se questa è la strada, noi votiamo fermamente contro.
Il capogruppo del partito Attilio Dedoni ha affermato che l’emendamento fa emergere una volontà contraria all’istituzione della Provincia della Gallura; per questo non solo votiamo contro ma valutiamo se restare in Aula.
Il capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha detto che si tratta di un risultato a dir poco riduttivo rispetto alla legge originaria di una sintesi, solo piccolo lumicino di speranza per la Provincia Gallura in una vicenda nella quale il Consiglio ha dato uno spettacolo senza precedenti.
Il consigliere di Art.1-Sdp Luca Pizzuto si è detto in invece entusiasta della sintesi perché finalmente si dà ai sardi l’opportunità di esprimersi, venuta meno dopo un referendum truffa senza nessuna alternativa che aveva massacrato periferie e territori; ora potremo confrontarci in concreto sui temi dell’auto governo.
Il presidente della commissione Autonomia Francesco Agus (Campo Progressista) ha dichiarato di non poter apprezzare l’emendamento, un testo senza criterio e condivisione né approfondimento. Come spesso è accaduto in questa legislatura, ha ricordato, molte leggi sono state modificate a poca distanza dalla loro approvazione perchè scritte con troppa fretta; al massimo questa proposta può essere la base di partenza per un lungo lavoro in commissione ma come tutti sappiano il tempo non c’è e così come è scritta, sarà sicuramente impugnata.
Il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi ha evidenziato che, dopo tanta melina è aumentata la confusione ma voterà comunque a favore, pur non essendo soddisfatto di un testo che dopo mille tentativi e molte brutte figure è un mix di contenuti con un salto nel buio, una scelta del meno peggio senza nessuna certezza.
Per Forza Italia il consigliere Giuseppe Fasolino ha manifestato tutta la sua delusione perché, ha spiegato, siamo arrivati qui con l’idea di concludere un percorso ben fatto che il nostro territorio merita ed invece abbiamo assistito a qualcosa di molto grave; mi sento preso in giro anche come consigliere perché arriviamo ad un compromesso che non ci soddisfa ma siamo responsabili ed abbiamo preferito qualcosa piuttosto che tornare a casa senza niente, fermo restando che non stiamo facendo una bella figura per colpa di una maggioranza che si è dissolta.
Il consigliere Giovanni Satta (Psd’Az) ha condiviso la tesi del collega Agus che, a suo avviso, bene ha fatto a prendere le distanze da un emendamento né carne né pesce al limite della legittimità e forse non per caso; la tentazione sarebbe quella di andar via ma voterò a favore per senso responsabilità anche se la legge è stata stravolta.
Non essendoci altri scritti a parlare il presidente ha messo in votazione l’emendamento n.72 ma lo scrutinio è stato interrotto dalle intemperanze di alcuni settori del pubblico costringendo lo stesso presidente a sospendere la seduta e far sgomberare le tribune.
Alla ripresa dei lavori è stato rimesso in votazione l’emendamento ma, constatata la mancanza del numero legale, il presidente ha tolto la seduta.
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