Entrano nella banca online e gli rubano quasi 9mila euro, denunciate 5 persone

La truffa è stata sventata dalla polizia.

L’attività investigativa, svolta dal compartimento della polizia postale e delle Comunicazioni di Cagliari, è nata dalla denuncia dell’amministratore unico di una società di Cagliari che svolge attività di “commercio online di autovetture nuove ed usate”, il cui conto corrente online è stato oggetto di un accesso informatico abusivo che ha generato un bonifico fraudolento dell’importo di 8.900 euro a favore di una carta di credito ricaricabile.

I frodatori hanno aggirato l’ulteriore livello di sicurezza messo a disposizione dall’istituto di credito, operando il blocco della Sim-card telefonica associata al conto del denunciante ed attivandone una nuova presso un dealer ubicato nel Comune di Trentola Ducenta (CE), sulla quale hanno ricevuto l’sms con la password temporanea necessaria per l’esecuzione dell’operazione fraudolenta.

In pratica, il denunciante è stato vittima di un fenomeno di frode informatica conosciuto come “accesso abusivo ai sistemi di Home Banking con il metodo denominato sim-swap” che prevede l’accesso all’operatività dell’account di Home Banking purché lo stesso sia associato alla sim card il cui numero telefonico mobile è stato comunicato dal cliente all’istituto di credito stesso, al fine di ricevere (tramite sms) la OTP (One Time Password) ovvero una password temporanea da utilizzare esclusivamente per un’unica operazione dispositiva (bonifico, pagamento, ricarica etc.).

Data la tempestività della denuncia, il Compartimento della Polizia Postale di Cagliari è riuscito, nell’immediatezza, a bloccare parte della somma frodata, 3mila euro, già transitata su un conto corrente di Poste Italiane cointestato a due dei denunciati.

La successiva attività investigativa, anche di natura tecnica, ha consentito di identificare e denunciare alla Procura della Repubblica di Cagliari, anche gli altri quattro soggetti risultanti i beneficiari finali delle somme sottratte fraudolentemente alla società sopra indicata ed è stata recuperata anche la restante somma di 5.900 euro attraverso l’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Cagliari, su richiesta della Procura della Repubblica.

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