Uno studente di Aggius inventa l’hashtag per salvare le spiagge della Gallura

basta una busta

L’appello per sensibilizzare i galluresi

“Tutto nasce durante una delle mie solite escursioni in kajak” racconta Tore Addis, studente di 28 anni di Aggius, che frequenta la Facoltà di Scienze naturali di Sassari. Arrivato a Santa Reparata (Santa Teresa Gallura), vede di tutto: bottiglie, lattine, gomme, grondaie.

Con qualche busta, ripulisce la caletta in poche ore, ma la sua avventura non si ferma qui. A Capo Testa, presso Cala dei francesi, la storia si ripete. “Non vedevo nemmeno la spiaggia a causa della sporcizia, oltre alla plastica mi è capitato di trovare alcune siringhe”, racconta.

Tutto ciò che raccoglie viene differenziato nei cassonetti vicini che solitamente le amministrazioni comunali collocano nei pressi delle spiagge.

“Sinceramente ho provato dispiacere nel vedere tanti posti belli ridotti in questo stato, così ho pubblicato una foto su Instagram con l’hashtag #bastaunabusta per cercare di sensibilizzare le persone”, prosegue.

Dopo un ampio riscontro sui social, con l’aiuto di due colleghi, Sara Cominu e Daniele Cocco, è stata aperta la pagina Facebook ottenendo anche il patrocinio della Facoltà di Scienze Naturali.

“La nostra iniziativa è dedicata soprattutto alle spiagge o calette nascoste: non abbiamo creato un’associazione perché ci interessa che tutti possano unirsi”, racconta Tore.

Da qui l’idea di organizzare vere e proprie escursioni in cui le persone diventano protagoniste: basta scattare una foto della zona, inviarla sulla pagina, e a seconda della disponibilità, Tore e i suoi colleghi organizzeranno la raccolta contattando il Comune di riferimento.

Con questo spirito sta nascendo la prima community gallurese del mare, in cui la buona volontà si sposa con l’amore per la natura. Per il resto, basta una busta.

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