Impianto idroelettrico del Liscia, il consorzio di bonifica chiede lo sblocco del progetto

il progetto per l’impianto idroelettrico del Liscia.

“La battaglia condotta dalla Regione contro il Consorzio di Bonifica della Gallura sta assumendo contorni inspiegabili”. E’ questa la denuncia dell’Anbi Sardegna, l’associazione che tutela e rappresenta i Consorzi di bonifica, chiede con forza che il progetto sul Liscia venga subito sbloccato e che partendo da questa encomiabile iniziativa l’isola imbocchi con convinzione la strada delle energie rinnovabili. Riconoscendo all’agricoltura un ruolo centrale in questo percorso.

“Invece di valorizzare – commenta l’Anbi Sardegna – la progettualità di un ente che dal 2013 tenta di aprire la strada dello sfruttamento idroelettrico dei nostri invasi, chi governa l’isola si avvita in un inspiegabile contenzioso”. Secondo Anbi Sardegna l’aspetto è preoccupante per vari motivi: tutti i giudici che finora hanno affrontato la questione si sono espressi a favore del Consorzio. Proseguire la battaglia legale ha prima di tutto l’effetto di allungare i tempi di realizzazione dell’opera e privare il territorio di una risorsa che produce energia rispettando l’ambiente.

“Va rimarcato – continua l’associazione – che il capitolo fonti rinnovabili è una priorità per la nostra isola, che non conosce ancora quale sarà il proprio futuro energetico dopo il 2025: nella nostra terra l’agricoltura può avere una funzione insostituibile nella promozione del Green New Deal e questa è una grande occasione per cambiare rotta. Ma non è secondario lo spreco di fondi pubblici: dal 2009 la Regione ha speso 10 milioni all’anno per il ristoro dei costi energetici affrontati dai Consorzi. Una spesa che si sarebbe potuta abbattere consentendo ai nostri enti di approvvigionarsi da soli con progetti come quello del Liscia”.

“Sottotraccia c’è poi un messaggio che come Anbi consideriamo particolarmente negativo – spiega il presidente regionale Gavino Zirattu – e cioè la sostanziale sfiducia dimostrata ancora una volta verso il sistema dei Consorzi di Bonifica che, lo ricordiamo, sono enti democratici che rappresentano gli agricoltori e l’agricoltura di tutta la Sardegna. Questa è una lettura che ha radici lontane, da quando la Regione ha tolto i bacini ai nostri enti per affidarli a Enas: una scelta che ha generato sconcerto a livello nazionale e che non è mai stata realmente motivata. Ora, invece di premiare l’iniziativa di un Consorzio che ha scritto un progetto e trovato i fondi per realizzarlo, le ultime Giunte regionali si sono intestardite nel voler affidare un intervento analogo a Enas, mettendo da parte ulteriori finanziamenti. Risultato: il Liscia non produce energia elettrica, la Regione spreca fondi e l’isola è privata di un progetto pilota che potrebbe aprire una nuova stagione virtuosa nell’approvvigionamento elettrico della nostra terra”.

Per questo motivo Anbi Sardegna chiede agli assessorati all’Agricoltura e ai Lavori pubblici, e alla presidenza della Giunta di chiudere la sequenza dei ricorsi, riconoscere subito al Consorzio della Gallura i giusti meriti e sbloccare al più presto l’opera. Si auspica infine che venga attivato al più presto un tavolo per ridiscutere il quadro normativo vigente (leggi 19 del 2006 e 6 del 2008 che hanno prodotto solamente un aumento dei costi per gli agricoltori e i cittadini sardi) e riorganizzare la gestione della risorsa idrica in Sardegna: con un preciso obiettivo finale, quello di valorizzare il ruolo dei Consorzi che nel resto in Italia sono sempre più protagonisti della governance ambientale, della promozione del territorio e della difesa idraulica.

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