Lo zaffiro: che cos’è, le caratteristiche e le sue particolarità

Lo zaffiro è una tipologia di corindone la quale base chimica è prettamente legata all’ossido di alluminio e la cui durezza è di 9 sulla scala di MOHS.

Il termine indica la varietà azzurra / blu del corindone, la stessa denominazione viene associata ad un aggettivo per identificare qualunque colorazione diversa da quella blu, come tipo il rubino.
Come ci spiega la gioielleria Cipolla dal 1950, una volta i corindoni colorati prendevano il nome di altre pietre seguito da un suffisso quale “orientale” ad esempio: ametista orientale o smeraldo orientale, che invece oggi vengono identificati con zaffiro viola o zaffiro verde.

La gioielleria a Palermo Cipolla dal 1950 seleziona accuratamente i propri zaffiri e i propri corindoni in generale, tantè che le sue creazioni artigianali raggiungono picchi di qualità elevatissimi, grazie anche alla loro scrupolosa selezione dei colori e delle dimensioni.
Il blu tipico dello zaffiro deriva da ematiti e rutili, nel caso in cui le inclusioni si orientassero in modo particolari, si possono presentare fenomeni detti asterismi.
Lo zaffiro, spiega la gioielleria Cipolla può essere anche creato sinteticamente in laboratorio, e per poterlo distinguere dallo zaffiro naturale si esaminano al microscopio le inclusioni citate prima, oltre ad effettuare specifiche analisi spettrometriche.

Il taglio più diffuso è anche quello utilizzato dai mastri gioiellieri che tagliano lo zaffiro per la gioielleria Cipolla, taglio detto a gemma, che può essere sfaccettato di tipo ovale o tondo.
Inoltre Cipolla Gioiellieri dal 1950 ci tiene a specificare che nel loro repertorio creativo è sempre presente il taglio senza sfaccettature di tipo cabochon e cita come zaffiri di eccezionali dimensioni il celebre “Star of India” di 563 carati esposto presso il museo di New York.

Inoltre la gioielleria Cipolla ci tiene a precisare che lo zaffiro viene spesso utilizzato anche per realizzare i vetri degli orologi, quindi viene anche impiegato nel settore manifatturiero, dell’industria tecnologica e nel design.
cristalli particolarmente opachi e non di elevata qualità o le loro alternative sintetiche vengono, addirittura, usati come abrasivi.
I più importanti giacimenti minerali di zaffiri noti sono (in ordine di importanza): Australia, Sri Lanka, Myanmar, Thailandia, Cambogia, Vietnam, Madagascar e India.

La gioielleria Cipolla dal 1950 con sede a Palermo in Vicolo della guardiola 2 ci racconta che il primo a sintetizzare lo zaffiro Auguste Verneuil che sviluppò un processo produttivo per la produzione di questa tipologia di cristallo zaffiro sintetico.
Solitamente il vetro zaffiro è utilizzato per realizzare come già citato prima i quadranti degli orologi grazie appunto alla sua durezza.
Il nome deriva probabilmente dal greco oppure dall’ebraico, il primo che si ispira a suo colore “azzurro”, il secondo “sappir”, che significa “la cosa più bella”.

Esistono varianti particolari di zaffiro che creano un effetto ottico chiamato asterismo nel quale riflesso si può ammirare una stella molto luminosa a sei raggi.
Questa tipologia di zaffiri stellati contengono inclusioni agniformi, incrociate a disposte in maniera analoga alla struttura cristallina.
Le inclusioni sono solitamente formate da rutilo, un minerale formato sostanzialmente da titanio, a tal proposito la gioielleria Cipolla dal 1950 ci tiene a render noto lo “Star of Bombey” di ben 182 carati.

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