È Mattarella bis, ma la rielezione non mette d’accordo tutti i parlamentari sardi

SERGIO MATTARELLA PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

La rielezione di Sergio Mattarella al Quirinale.

Sergio Mattarella è stato riconfermato Presidente della Repubblica. È il secondo capo dello Stato rieletto nella storia repubblicana. Una valanga di consensi, che ha avuto qualche distinguo. Non tutti i parlamentari sardi, infatti, sono unanimi per il bis al Quirinale.

Le parole del deputato Cappellacci.

“Mi fanno sorridere coloro che parlano di tradimento di questo o quel partito dimenticandosi che in questo parlamento non esiste una maggioranza politica – ha commentato il deputato ed ex presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci -. Ci sono due blocchi che si contrappongo in modo paritetico ed in mezzo una terra di nessuno. Di chi è la colpa? Di chi nel 2018 ha voluto premiare movimenti che sono diventati la principale ragione della attuale instabilità oltre che soggetti che alla prova dei fatti si sono sciolti come neve al sole. La verità però è che sarebbe ora che venisse modificata la costituzione per dare al Popolo la possibilità di eleggere direttamente il capo dello Stato“.

Classe politica fragile e litigiosa.

La classe politica ha dato dimostrazione di estrema fragilità, debolezza e litigiosità secondo Carlo Doria, senatore del Partito Sardo d’Azione: “La diffidenza insieme alla mancanza di trasparenza è stato il leit-motiv della settimana quirinalizia che si sta per concludere con un duplice sacrificio: il presidente Mattarella costretto ad un nuovo settennato che aveva espressamente rifiutato più volte ed il presidente del Senato sacrificato sull’altare dei giochini di potere di piccole fazioni di questo nuovo centro (destra) che nasce sulla menzogna e la violazione degli accordi presi in seno alla coalizione. Sarebbe stato più corretto ed etico far presente le proprie idee senza far esporre ad una “bocciatura” la seconda carica dello Stato. Il Presidente Mattarella ha dato prova di onestà intellettuale e di capacità che nessuno può mettere in dubbio ed altrettanto avrebbe dimostrato la presidente Casellati garantendo l’Unità nazionale con una tocco di femminilità che per l’Italia sarebbe stata una novità ben accetta”.

Il dispiacere per il Mattarella bis.

Fratelli d’Italia non ha sostenuto la rielezione del presidente Mattarella. Parole ribadite dal deputato meloniano Salvatore Deidda. “Siamo sinceramente dispiaciuti di non essere riusciti a dare a quei milioni di italiani che si sentono di centrodestra un Presidente della Repubblica che li rappresentasse e che non fosse del PD. Troviamo grave la forzatura di un rinnovo del mandato di 7 anni per il Presidente della Repubblica Mattarella, per altro dopo che aveva chiaramente espresso la volontà di rimanere in carica. 7 anni di mandato per 7 mesi mesi di Governo e fine legislatura“, ha affermato Deidda.

“Siamo stati il gruppo più coerente e compatto del Parlamento, abbiamo sempre portato rispetto ai nostri alleati, votando e sostenendo i loro candidati e i voti mancanti non sono stati mai i nostri. Non siamo stati ripagati con eguale chiarezza e lealtà. Ha prevalso la paura di perdere i posti nel Governo Draghi e in Parlamento, nonostante gli scarsi risultati. Ora lavoreremo con ancora più impegno, come anche affermato dal Presidente Giorgia Meloni, per non assistere più a questi giochi di palazzo con l’elezione diretta del Presidente della Repubblica e rappresentare al meglio il mondo del centrodestra“, ha concluso.

Una lezione ai leader dei grandi partiti.

Chiaro e coinciso, infine, il commento di Nardo Marino del Gruppo Misto: “Penso che il Parlamento abbia dato una lezione ai leader dei grandi partiti. In particolare Salvini, Conte e Letta. Dal parlamento è partita la proposta e lì, dopo aver bruciato tutto ciò che c’era da bruciare, si è arrivati”.

La risposta che l’Italia attendeva.

“L’elezione del presidente Mattarella è la risposta che il Paese attendeva. L’investitura di un grande custode delle Istituzioni arriva dal Parlamento che, esercitando in pieno le sue prerogative, ha risolto una situazione che rischiava di andare fuori controllo. Non è il momento delle rivendicazioni ma è innegabile che il Partito Democratico ha tenuto la barra dritta, abbiamo agito come comunità unita intorno a Enrico Letta, Debora Serracchiani e Simona Malpezzi e badato sempre e solo al bene del Paese. Il dialogo tenuto sempre vivo nel centrosinistra è stata una prova di serietà e responsabilità”. Lo ha affermato oggi a Roma la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura, dopo che l’assemblea dei grandi elettori ha eletto Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Continuare con questo metodo assieme al presidente Draghi – ha aggiunto Mura – è essenziale per far fronte alle enormi sfide che ci attendono nei prossimi mesi”.

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