Bocciato il Piano casa della Sardegna, 27 articoli su 31 non vanno bene. Dure reazioni

La bocciatura del Piano Casa in Sardegna.

La Corte Costituzionale ha rilevato 21 dichiarazioni di illegittimità, 13 di non fondatezza e 3 di inammissibilità relativamente al Piano casa della Sardegna, che era stato impugnato a marzo dello scorso anno. Nella sentenza, depositata ieri, 27 dei 31 articoli della legge regionale sono state contestate.

L’Alta Corte ha condiviso le censure del Governo perché l’indefinito succedersi delle proroghe, ancorate all’entrata in vigore di una nuova legge regionale sul governo del territorio o a termini di volta in volta differiti, interferisce con la tutela paesaggistica. In secondo luogo, la Consulta ha bocciato tutte le norme che derogano al Piano paesaggistico regionale, non derogabile senza una copianificazione Stato-Regione. Secondo i giudici, in alcuni casi le norme bocciate non “recano alcuna deroga al Piano paesaggistico regionale”. Da qui la non fondatezza e non ammissibilità delle censure corrispondenti. 

La soddisfazione del Wwf Sardegna.

“Il Wwf è soddisfattissimo perché ancora una volta i giudici della Corte Costituzionale hanno ristabilito i principi fondamentali sulla tutela del Paesaggio e dell’ambiente, patrimonio dei sardi e di tutti i cittadini. Speriamo che questi principi siano chiari a tutti e auspichiamo che non debbano servire più denunce e sentenze” – ha affermato Carmelo Spada delegato del Wwf Italia per la Sardegna.

La bocciatura vista da Perantoni.

“Molto di più di una bocciatura, un vero e proprio azzeramento”. Così Mario Perantoni, presidente della commissione Giustizia e deputato del Movimento 5 Stelle, ha commentato la sentenza della Corte costituzionale che arriva nel contesto di 13 impugnative di leggi regionali da parte dell’Alta Corte. “Sotto il profilo giuridico è qualcosa di ben più importante di un richiamo alla giunta ad una maggiore attenzione nel legiferare ma sotto quello politico è l’ennesima dimostrazione della totale incapacità di questa alleanza sardo-leghista a governare la Sardegna. Il pilastro della loro politica è stato demolito e conseguentemente Solinas lasci, per il bene dei Sardi e della nostra terra”, ha sottolineato.

Le parole della deputata Deiana.

“Anche l’anno nuovo, inizia sotto i migliori auspici per la Giunta regionale guidata dal presidente Solinas, impegnata sempre di più a farsi selfie anziché a lavorare per il bene dei cittadini sardi, fortemente provati dalla pandemia. La sentenza della Corte Costituzionale, che ha dichiarato illegittimi buona parte degli articoli della legge della Regione del 18 gennaio 2021 recante “Disposizioni per il riuso, la riqualificazione ed il recupero del patrimonio edilizio esistente ed in materia di governo del territorio”, non mi sorprende affatto. Dopotutto, come potrebbe destare meraviglia o sconcerto se stiamo parlando della tredicesima legge bocciata?”

A dirlo è la deputata algherese del Movimento 5 Stelle Paola Deiana, che esprime forte preoccupazione per l’imbarazzante incapacità del governo regionale. “Quest’ultima sentenza – sostiene la parlamentare – dimostra ancora una volta la gestione fallimentare di questa Giunta sardo-leghista anche in un settore così delicato per l’economia, ovvero quello dedicato agli investimenti in materia di edilizia immobiliare. Sarà bene, dunque, che la stessa Giunta prenda atto di queste lezioni della Corte Costituzionale per un’assunzione di responsabilità tesa a porre fine a questa politica di governo della Sardegna fuori dall’interesse dei sardi”.   

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