Meningite, torna l’allarme in tutta la Gallura. Sono già quattro i contagi registrati nelle ultime settimane

E’ di nuovo paura dopo la morte del giovane di Tortolì.

In Gallura e nel nord della Sardegna torna l’allarme meningite. Tra la fine del 2017 e i primi giorni di quest’anno sono già quattro i casi registrati, compreso quello del 19enne di Tortolì, ucciso dalla malattia. Prima la studentessa di Cagliari, per fortuna fuori pericolo, poi un anziano a Nuoro con la badante, entrambi ancora ricoverati in rianimazione, infine Luca Pisano, il giovane studente che purtroppo non ce l’ha fatta: era ricoverato in gravi condizioni dalla mattina del 7 gennaio. Tutti colpiti dal meningococco di tipo B.

Non è la prima volta che in zona si registrano casi di meningite, ma i numeri di questo inizio d’anno sono allarmanti, specie se confrontati con quelli degli anni precedenti, quando i casi più gravi erano molto più diluiti nel tempo. Ricordiamo che la meningite è una malattia contagiosa, specie nel periodo invernale. La trasmissione avviene attraverso le vie respiratorie, per contatto diretto, con saliva di persone infette o portatori. Il meningococco è però altamente sensibile alle variazioni di temperatura: può essere sufficiente procedere a una accurata pulizia degli oggetti contaminati e all’aerazione dei locali per renderlo inefficace. Ha un periodo di incubazione di 3-4 giorni, e i sintomi principali sono febbre alta e rigidità alla nuca,  unito a senso di confusione e fortissimo mal di testa. In questo caso non c’è da perdere tempo, bisogna andare immediatamente al pronto soccorso.

Fondamentale come spesso accade è diagnosticare la malattia il prima possibile: presa all’inizio, di meningite si può guarire con un’adeguata terapia antibiotica. I casi di meningite in Italia sono circa un migliaio all’anno, 200 dei quali derivano da meningococco, con un indice di mortalità pari al 10%.

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