La spiaggia la pulisco io, da Pittulongu a Liscia Ruja e Budoni è la moda dell’estate

L’ultima tendenza dell’estate.

I più attrezzati arrivano già con guanti, sacco e rastrello. Poi ci sono quelli che usano il secchiello del mare dei figli e quelli che ne fanno una manciata abbondande tra le mani e vanno fino al primo cestino a buttare il tutto. Alcuni si presentano all’appuntamento appositamente la mattina presto, quando ancora ci sono solo i più temerari sull’arenile. Altri lo fanno all’ora di punta, zigzagando tra ombrelloni e asciugamani.

Che sia per un rinnovato spirito ambientalista, per un ritrovato senso civico o anche semplicemente per mettersi in mostra, sulle spiagge della Gallura sta diventando una moda. Da Pittulongu a Olbia alla Cinta a San Teodoro, da Liscia Ruja ad Arzachena al litorale di Budoni, al grido la spiaggia ce la puliamo da soli, sono sempre di più le persone, da sole, in coppia o in gruppo che tolgono dalla sabbia carte, cartacce, bottigliette di plastica e rifiuti vari abbandonati.

E i più temerari non si limitano ad una pulizia superficiale della spiaggia, ma vanno in profondità, con rastrelli e palette. Insomma, se le amministrazioni comunali fanno fatica ad intervenire, a causa dei bilanci sempre più simili alle sottilette, e se i titolari delle concessioni balneari non fanno abbastanza, colpa anche della difficoltà di gestire i picchi di turisti, ci pensano loro, direttamente i bagnanti.

E la buona notizia è che non sono solo i residenti o i frequentatori abituali dei litorali, ma anche i turisti. In un’innata gara al senso civico e alla pulizia. Ma quello che va detto è che forse, tra tutte le mode e le tendenze che prendono piede come sempre  d’estate, questa forse è la più utile.

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