Un monumento alle vittime della Moby Prince, la proposta a Olbia

Moby Prince

L’interpellanza sulla tragedia della Moby Prince a Olbia.

La tragedia della Moby Prince è approdata nell’ultimo Consiglio comunale a Olbia. Il consigliere comunale di Liberi, Eugenio Carbini, ha portato un’interpellanza sul disastro, indossando una maglietta con la scritta #iosono141.

Il consigliere ha proposto di commemorare il disastro con due proposte. Nella prima di poter esporre le 140 cartoline, che rappresentano ciascuna le vittime, realizzate e inviate un anno fa all’amministrazione dall’associazione culturale Effetto collaterale. Carbini ha chiesto se fosse possibile creare un’installazione da poter esporre al publico.

Il consigliere dell’opposizione ha chiesto se fosse possibile ricordarle realizzando un monumento nell’area portuale. “L’iter storico degli eventi fu tragico quanto la tragedia stessa – queste alcune parole di Carbini -. una prima parte elaborata dalla fase giudiziale, che elaboro una teoria che fu smontata da due commissioni parlamentari di inchiesta fortemente volute dalle associazioni dei parenti delle vittime, 140 e 10 aprile che sono fautrici della maglietta che indosso oggi #iosono141. Una vittima in più, che probabilmente è stata verità stessa perchè i misteri che avvolgono il disastro non ha nulla da invidiare da altri disastri come Ustica e Bologna”.

Il sindaco ha risposto all’interpellanza, ma non ha accolto la proposta e ha spiegato il perché. Alla base ci sarebbero dei “vecchi rancori” e nuove polemiche. Nizzi ha ricordato che il disastro della Prince è stato una delle grandi tragedie del trasporto marittimo civile, ma ha voluto ricordare due episodi.

“Quando all’inizio degli anni 2000 il Comune di Olbia – dichiara il sindaco – tramite i responsabili della Federazione dei Sardi contrasse in quel di Livorno lo scambio di cittadinanza tra il Comune di Olbia e Livorno, dopo quei pochi minuti che passammo in Consiglio comunale, lui lasciò l’aula. Noi restammo lì come persone forse poco gradite. Forse era in fretta il sindaco o aveva altre cose più importanti da fare. Il fatto che ci si invita a Livorno e poi il sindaco non intrattiene un buon momento con il proprio collega, forse perché appartenevamo a due forze politiche diverse, a dire la verità da quel momento non è che ci sia stata qualche voglia da parte mia di fare qualcosa con l’amministrazione di Livorno”.

”Poi, come capita nella vita abbiamo intrattenuto un buon rapporto – aggiunge Nizzi – con il sindaco ‘cinquino’ di allora che poi diventò europarlamentare e abbiamo così parlato di cose importanti come la modifica della legge 84/94 della portualità e qualche mese fa in occasione dell’inaugurazione della Moby Fantasi venne fuori un po’ di polemica. A dire la verità che si faccia polemica sulla stampa anziché chiamare il sindaco oppure dire ‘guarda che abbiamo mandato delle cose’, anche lì non c’è stata voglia di far le cose. Naturalmente, dopo aver saputo che sono state spedite al Comune di Olbia ma non so dove avessero mandato questo plico di fotografie, devo dire che ancora una volta anche lì la polemica ha preso piede. Io sono un uomo di onore, a me di far qualcosa che possa andare incontro a queste associazioni e piuttosto che trovare la via di collaborazione, si faccia polemica, a me passa la voglia di fare le cose. Con il tempo poi passerà anche a me, poi vedremo se si farà qualcosa”.

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