Morti morti vietati per la pandemia? Il tam tam dei genitori prima della festa

I morti morti in Gallura.

Entra nel vivo la tradizione dei ”morti morti” a Olbia e in Gallura. Migliaia di bambini si organizzano per girare di casa in casa per fare il pieno di dolci e caramelle per le strade dei tanti comuni sparsi nel territorio. Una tradizione che, a causa della pandemia, ha sollevato qualche interrogativo da parte dei genitori che si sono chiesti se quest’anno fosse possibile celebrare la giornata.

Da parte di nessun comune della Gallura sono state firmate ordinanze e divieti per festeggiare i morti morti. Alcuni paesi hanno anche organizzato una serie di eventi per Halloween per fare rivivere ai bambini la magia della festa, in salsa internazionale senza mai perdere la vocazione tradizionale. Mascherine, igienizzanti e distanze. Queste sono le regole che sarebbero opportune seguire per evitare contagi di covid e in questo senso tante famiglie, per far sentire sicuri i bambini, stanno pensando di abbinare la mascherina al costume per i propri figli.

Quella dei “morti morti“ è una tradizione molto sentita in Gallura, che tanti genitori tramandano ai propri figli, i quali conoscono anche quella americana di Halloween, facendogli tenere ben distinti i due festeggiamenti. Perché le due feste, seppur molto simili tra loro, sono in realtà tanto diverse. Innanzitutto, Halloween è una commemorazione dei defunti di origine celtica, ben lontana dalle tradizioni sarde dei festeggiamenti profani legati al giorno dei defunti. Geograficamente, la Sardegna e la Gallura non hanno mai avuto contatti con le tradizioni dei popoli del nord.

Una tradizione ben più antica e senza zucche, che non è un ortaggio molto coltivato in Sardegna. Si festeggia il 2 novembre e non il 31 ottobre, come avviene soltanto negli ultimi decenni anche in Gallura. Proprio per questo motivo, nel territorio si è tramutato in un doppio festeggiamento mantenendo vivo quello tipicamente tradizionale, seppur molto simile ad Halloween. Zaino in spalla, borsa in mano e si va di casa in casa a suonare i campanelli, pronunziando però la parola “morti morti” o “li molti molti” nel resto della Gallura.

I bambini galluresi, malgrado conoscano benissimo Halloween e ne apprezzano i festeggiamenti, preferiscono questa parola d’ordine, poiché la sentono più propria. Niente ”dolcetto o scherzetto”, il 31 ottobre i più piccoli in Gallura passano Halloween in casa, dove i genitori organizzano coloratissime feste mascherate con zucche e addobbi in tema, mentre gli adolescenti escono nei locali notturni vestiti da zombie, fantasmi e streghe. E’ il 2 novembre che i giovani, come i loro genitori e nonni, vanno in giro in cerca di golose leccornie, che i più grandi sono sempre ben contenti di acquistarle per farli felici.

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