Olbia: prosegue l’ampliamento della discarica di Spiritu Santu

Dietro front sull’ampliamento della Discarica consortile Spiritu Santu. E’ ciò che emerso, questo pomeriggio, dalla prima fase della Conferenza di Servizi che ha visto protagonisti la Regione Sardegna con l’Assessorato regionale all’Ambiente e il Cipnes, Consorzio industriale provinciale Nord Est Sardegna.

Al centro della riunione vi erano l’Autorizzazione Integrata Ambientale e la Valutazione di Impatto Ambientale del progetto Cipnes finalizzato all’ammodernamento dell’impianto di Spiritu Santu e alla costruzione di un impianto per la produzione di biogas. Presenti il presidente del Cipnes, Mario Gattu, e gli ingegneri Antonio Catgiu e Giovanni Maurelli. Assente il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi.

Secondo quanto si legge in una nota stampa del Consorzio industriale – la Regione Sardegna dichiara ampia disponibilità alla realizzazione del progetto di ampliamento della discarica “fino a 150mila tonnellate all’anno, come previsto dal Piano Regionale dei Rifiuti Organici.

Secondo la Regione Sardegna, nel Nord Est dell’isola vi sarebbe un “oggettivo deficit impiantistico“. Di conseguenza, la Regione ha ventilato un’ipotesi di “trasferimento, da Tempio a Olbia, di una parte di rifiuti indifferenziati” abbinata a un’altra “ventilata ipotesi trasferimento, dal bacino di Olbia a Tempio, della frazione organica dei rifiuti proveniente da raccolta differenziata (Forsu), fino a 8mila tonnellate all’anno, sulle 22mila prodotte dal bacino di Olbia. Questa ipotesi scaturirebbe dal fatto che l’impianto di Tempio sarebbe sovradimensionato“, si legge nella nota stampa del Cipnes.

Sulle osservazioni della Regione, ora, si dovranno esprimere gli enti territoriali (tredici Comuni), e in particolare il Comune di Olbia (all’incontro odierno non era presente il sindaco Settimo Nizzi) – conclude la nota stampa del Cipnes –. In proposito, si consideri, in particolare, la terza osservazione (residuo organico, cioè il cosiddetto umido, da Olbia a Tempio) comporterebbe il raddoppio dei costi, con il conseguente aumento delle tariffe a carico dei cittadini“.

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