Olbia riparte, l’appello per sostenere negozi e attività del territorio

L’appello dei riformatori sardi di Olbia.

Il coordinamento dei riformatori Olbia esorta i cittadini a cambiare il proprio stile di acquisti per salvare la comunità dalla crisi economica del coronavirus.

E’ stata una visione terribile notare la nostra città deserta con le saracinesche delle attività abbassate. Alcune probabilmente non si solleveranno più ed altre non riusciranno a resistere e saranno costrette a chiudere.

“Tutti noi cittadini ora – commenta il coordinatore dei riformatori sardi di Olbia Alessandro Fiorentino – dobbiamo ricordarci che la quarantena è finita e che stiamo entrando nella nuova fase: dalle parole ai fatti. Dobbiamo dimostrare la solidarietà verso chi ha bisogno e dare la possibilità al commercio,alle attività artigianali ed industriali del nostro territorio di risollevarsi dopo questo lungo lockdown, altrimenti correremo il rischio di vivere in una città spenta senza prospettive”.

“I  piccoli negozi sono quelli che tengono viva la nostra comunità, questo è il momento di rendercene conto. Non compriamo sui grandi siti online delle grandi multinazionali anche se risparmiamo un po’ ma, quel poco in più, può servire per dare ossigeno a tutta la comunità, se la catena si spezza sono guai per tutti, nessuno escluso. In questo periodo abbiamo raccolto tante testimonianze e richieste di aiuto da parte degli imprenditori i quali temono che, durante il lockdown, la gente si sia abituata a comprare online dimenticando i nostri commercianti ed artigiani” continua il coordinatore Fiorentino.

Alcune categorie più di altre hanno subito e subiranno un danno enorme come il settore turistico: alberghi, affittacamere,b&b,  della ristorazione con bar ristoranti concessioni balneari, intrattenimento come sale ricreative, palestre, cinema, discoteche, sale giochi e tutto il comparto dello spettacolo come agenzie, musicisti e compagnie teatrali, rifornitori di apparecchiature musicali e per l’allestimento degli show per citarne alcuni.

“Un segnale importante potrebbe venire dagli enti pubblici locali che per il 2020 e il 2021 potrebbero riservare la partecipazione agli appalti pubblici solo aziende del posto. Spero che questo appello venga recepito con convinzione da tutti e credo sia fondamentale per la ripresa e la sopravvivenza del tessuto economico e sociale del nostro territorio e della nostra città in particolare”, conclude il coordinatore Fiorentino.

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