Michele Fresi uccise il padre Giovanni ad Arzachena nel 2023.
Michele Fresi sarà condannato per l’omicidio di suo padre Giovanni Fresi. Domani, 7 ottobre, alla Corte d’assise di Sassari, ci sarà la sentenza per il ragazzo che, sotto effetto di droghe, uccise il genitore a colpi di mazza, il 28 dicembre 2023, nel centro di Arzachena. La procura aveva chiesto una condanna a 30 anni di carcere, riconoscendo che non c’è stato alcun movente per l’omicidio dell’orafo. Il giovane, infatti, ha agito sotto effetto di allucinogeni, colpendo il padre con una mazza e aggredendo altre tre persone, tra cui i carabinieri che hanno cercato di fermarlo.
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La PM Milena Aucone ha ricostruito l’accaduto, soffermandosi sull’esito della perizia psichiatrica che ha accertato la capacità di intendere e di volere del giovane al momento del fatto. L’avvocato di Michele Fresi, Pierfranco Tirotto, ha invece chiesto alla Corte di considerare la complessità delle condizioni psichiatriche dell’imputato, evidenziando i disturbi antisociali diagnosticati da bambino, che, a suo parere, hanno inciso sull’abuso di droghe. Tutte le parti civili hanno richiesto il riconoscimento della responsabilità penale del 29enne.
L’avvocato che assiste la compagna della vittima aveva commentato di attendersi la richiesta di ergastolo da parte della Procura. Richiesta che però è seguita da una pena più attenuata, a 30 anni di reclusione. L’uomo è accusato di omicidio aggravato dal vincolo parentale, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali.
I fatti.
I fatti, avvenuti nella notte tra il 27 e il 28 dicembre 2023, sono stati i più drammatici della storia di Arzachena, turbando la tranquillità di una piccola cittadina della Gallura. Quella sera, Michele Fresi, allora 27enne, aveva assunto diverse sostanze stupefacenti, tra cui acidi e cocaina. Colto da un delirio allucinatorio, il ragazzo ha aggredito prima quella che è ormai la sua ex fidanzata, poi ha colpito il padre Giovanni Fresi, noto orafo del paese, uccidendolo. Successivamente, sempre in preda alle sostanze, ha colpito anche due carabinieri, ferendo anche loro. Durante il processo, Fresi ha dichiarato di non ricordare di aver ucciso il padre e di non aver riconosciuto nessuna delle persone da lui aggredite.






