Perquisizione alla redazione della Nuova Sardegna, parla il procuratore di Tempio Garau

La lettera inviata dal procuratore al quotidiano La Nuova Sardegna.

Difende l’operato della Procura che “adempie a funzioni fondamentali che hanno la prioritaria finalità di ricerca delle prove e di tutela delle vittime dei reati”. Non condivide la posizione del direttore della Nuova Sardegna, Antonio Di Rosa, che aveva parlato di “attacco alla libertà di stampa”.

Anzi, sostiene, che è stata confusa “un’iniziativa della Procura della Repubblica, legittimamente esercitata”, come un tentativo di silenziare il quotidiano e che è “quanto di più lontano vi sia stato nelle intenzioni”. In una lettera, inviata per mano dell’avvocato Ivano Iai alla Nuova Sardegna, e oggi pubblicata integralmente sul giornale, il procuratore di Tempio Andrea Garau ritorna sulla perquisizione subita dalla redazione di Olbia e dalla giornalista Tiziana Simula.

Il procuratore scrive, nella missiva indirizzata al direttore Di Rosa, che “nessuno può essere immune o affrancato dagli accertamenti di natura penale”. E che costituisce “quantomeno una forzatura aver definito perquisizioni inutili o inopportune”, quelle “volte alla ricerca di prove di reati”.

LEGGI ANCHE COSA C’E’ DIETRO LA PERQUISIZIONE ALLA NUOVA SARDEGNA

Intanto, sulla vicenda sono intervenuti anche i parlamentari sardi del Movimento 5 Stelle. “I recenti fatti accaduti nella sede della redazione olbiese del quotidiano La Nuova Sardegna destano grande preoccupazione – scrivono i nuovi deputati -. La libertà di stampa è individuale ed insieme collettiva, talmente importante che la tenuta democratica di un Paese si misura anche dal grado di indipendenza dell’informazione”.

Condividi l'articolo
Gallura Oggi il quotidiano di Olbia e della Gallura | Notizie da Olbia, eventi in Gallura