I 18enni della Gallura si preparano a votare per il Senato: “Un’opportunità, ma non ci cambia la vita”

Le opinioni dei 18enni di Olbia.

Con 178 voti favorevoli, 15 contrari e 30 astenuti, giovedì 8 luglio, c’è stato l’ultimo via libera alla riforma costituzionale, che permette anche agli under 25 di poter eleggere il Senato. Ora, circa 4 milioni di giovanissimi elettori in Italia potranno partecipare maggiormente alla politica.

In Gallura, secondo gli ultimi aggiornamenti dell’Istat, sono circa 11mila i cittadini della fascia 18-24 sono circa 11mila. Nella sola Olbia si contano 5mila ragazzi, che avranno la possibilità con il proprio voto di eleggere il Senato. Un importante traguardo, questo secondo le opinioni dei giovanissimi di Olbia, che hanno già le idee chiare. “Penso che sia giusto dare voce anche ai più giovani perché possediamo prospettive e necessità differenti rispetto ad altre fasce di età – ha detto Martina Giorgi, 18 anni –. Se le scelte che vengono fatte vanno a toccare e influenzare la nostra vita, è giusto che anche noi possiamo prenderne parte attiva. È necessario però che i ragazzi e le ragazze vengano preparati in politica, per sviluppare una mente critica. La scuola dovrebbe impegnarsi di più a riguardo, perché se vengono date tali possibilità ma poi i giovani non hanno i mezzi per sfruttarle è inutile”. 

“Da una parte la ritengo un’ottima opportunità per noi più giovani poter partecipare maggiormente alla vita politica, dall’altra – è intervenuta Michela Pinna, 20 anni –, vedo che anche attualmente, quando arriva il momento di andare a votare, molto spesso non ci si informa e si prende la decisione in base a simpatie dettate da una conoscenza superficiale di chi si va a votare o si tende a seguire quello che è il pensiero di chi ci circonda più da vicino o del collettivo, senza effettivamente sforzarsi di creare il proprio. Credo che bisognerebbe concentrarsi molto di più sulla formazione nei confronti di questi argomenti e della loro importanza, e implementare l’educazione civica nelle scuole. Per favorire tutto ciò dovremmo anche creare molti più confronti costruttivi tra nuove e vecchie generazioni”.

Non manca, però, qualche parere più pessimista. “Onestamente non mi cambia la vita. – ha aggiunto Claudio Sanna, 19 anni -. Sono consapevole che questo ci dà maggiore opportunità di esprimerci, ma non credo che il nostro voto possa influenzare positivamente la politica, anche perché ci sono tanti ragazzi della mia età che sono lontani politicamente e si informano poco. Quindi, credo, che l’importante sia votare con consapevolezza, ma questo a prescindere dall’età”.

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