Il nuovo impianto dell’Agnata che darà acqua pulita a Olbia e alla Gallura

Il nuovo impianto dell’Agnata.

Un impianto sempre più all’avanguardia, capace di garantire una risorsa di qualità a un territorio strategico a forte valenza turistica: il potabilizzatore dell’Agnata, al servizio di Olbia e di tutta la Gallura costiera (da Budoni a La Maddalena), può contare su una nuova sezione composta da vasche di trattamento, filtri e disidratatori per i fanghi grazie ad un investimento di quattro milioni di euro. Il cantiere, avviato l’anno scorso, ha dovuto fare i conti con il blocco dei lavori durante il lockdown. A maggio i tecnici hanno ripreso i lavori e ora le nuove sezioni sono pronte. E’ in corso la fase di collaudo che consentirà nei prossimi mesi di entrare a regime.

L’ampliamento dell’impianto consente di portare la capacità di produzione di acqua potabile dagli attuali 1.100 a ben 1.600 litri al secondo. Con questi numeri l’Agnata diventa il secondo potabilizzatore della Sardegna dopo quello di Simbirizzi al servizio del Cagliaritano. Le nuove sezioni sono state studiate per affrontare anche la principale criticità dovuta alla scadente qualità dell’acqua grezza prelevata dall’invaso del Liscia: l’eccesso di fango con valori alti di manganese. Il problema è ancor più rilevante in estate quando la stagione secca porta i livelli del lago ai minimi e quindi è necessario pescare dal fondo risorsa notevolmente sporca. Le nuove infrastrutture sono in grado di filtrare l’acqua e, tramite anche tutte le altre sezioni già operative, produrre una risorsa idrica di qualità da distribuire in rete nei centri serviti. Olbia, Loiri Porto San Paolo, San Teodoro, Budoni, Golfo Aranci, Telti, Monti, Padru, Arzachena, Palau, La Maddalena, Sant’Antonio di Gallura, Luogosanto e Aglientu.

L’attuale intervento segue importanti investimenti realizzati negli ultimi anni che consentono di triplicare la produzione del potabilizzatore dell’Agnata che fino a metà del 2016 era di appena 600 litri al secondo. A luglio di quell’anno, infatti, Abbanoa attivò una nuova sezione di chiariflocculatori – sistemi di vasche per il trattamento di eliminazione delle impurità presenti nell’acqua – e otto sistemi di filtraggio a sabbia che garantì già un primo balzo di produzione di risorsa potabile pari a 500 litri al secondo. Da allora non sono stati più necessarie restrizioni idriche nei periodi estivi.

Condividi l'articolo
Gallura Oggi il quotidiano di Olbia e della Gallura | Notizie da Olbia, eventi in Gallura