Il quartese Campione del Mondo di Pizza Tonda e l’intervista fraintesa: “Le parole sono più distruttive degli incendi”

Polemiche per una frase estrapolata da un’intervista.

Cristian Tolu, 35 anni, pizzaiolo di Flumini, Quartu Sant’Elena, da qualche giorno è il Campione del Mondo di Pizza Tonda, avendo sbaragliato i concorrenti provenienti da tutto il mondo al Campionato del Mondo ‘Pizza senza frontiere’, organizzato da Ristorazione Italiana, trionfo che gli è valso la qualificazione alla finale del talent televisivo Master Pizza Champion.

A Flumini, Quartu e dintorni, tutti conoscono Cristian, titolare della pizzeria “Brown” da tredici anni, una delle poche attività commerciali del quartiere considerato il “giardino di Quartu”, una località dagli enormi potenziali naturalistici, in parte sfruttati ma non valorizzati, troppo spesso dimenticata dalle istituzioni e purtroppo abbandonata dai suoi stessi abitanti, che cercano fortuna altrove. Qualcuno resta e si rimbocca le maniche, come Cristian, che ha nel cuore e nel sangue il territorio in cui è cresciuto, su cui ha scommesso, puntando, con la sua attività e il suo lavoro, sulla qualità.

Professionalmente Tolu ha ottenuto grandi risultati, pagando in pochi anni il mutuo acceso per acquisire l’attività e puntando su impasti con farine speciali e nonostante questo a prezzi contenuti, portando alla ribalta delle cronache nazionali e internazionali non solo sè stesso e la sua attività, ma anche il territorio in cui è collocata, per lui una grande soddisfazione tra le soddisfazioni.

Ma come spesso capita, trovarsi improvvisamente catapultati sotto i riflettori, può esporre chi non è abituato, come Cristian, a equivoci e fraintendimenti. Così Tolu, intervistato da un noto quotidiano in merito al titolo di Campione del Mondo di Pizza Tonda, ha accennato al fatto di aver dovuto rinunciare alle consegne a domicilio, venendo frainteso sulle motivazioni: “I ragazzi arrivano, poi vanno via perchè il territorio di Flumini è disastrato”, è stato scritto. Frase che, senza una ulteriore spiegazione, estrapolata da un contesto più ampio, e forse letta con un po’ di malizia da parte di qualcuno, è stata interpretata in modo scorretto, facendo nascere, tra gli abitanti di Flumini, una paradossale polemica sempre più aspra e addirittura vagamente minacciosa nei confronti di Tolu, che mai avrebbe immaginato di poter essere considerato un detrattore del territorio che ama: “La problematica delle consegne è legata alla viabilità di Flumini, che solo i residenti possono conoscere e capire. Già 13 anni fa qui abbiamo fatto noi per la prima volta le consegne a domicilio, cercando di garantire servizio e qualità a tutti i residenti, sopratutto a quelli delle zone più periferiche e dimenticate. Da un paio di mesi abbiamo limitato le consegne alle sole strade asfaltate e bianche senza buche troppo grandi, percorribili in modo da non causare danni alle nostre auto, tempi di attesa abnormi e tutte le problematiche connesse. Parlando con i ragazzi ci siamo resi conto che le consegne sono oramai diventate impraticabili e quindi di recente abbiamo deciso di sospendere completamente il servizio“.

Una spiegazione addirittura superflua per chi conosce le strade colabrodo di Flumini: “È da due giorni che vengo deriso, schernito, umiliato e messo alla gogna per un qualcosa di cui non mi sono mai lamentato. Ho solo espresso un punto di vista che è stato frainteso e che ha fatto quasi passare in secondo piano il titolo di campione. Fate piano con le parole, molte volte sono più distruttive degli incendi“.

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