Rincari dei traghetti, dopo le proteste si cerca una soluzione

La discussione in Consiglio regionale.

Per Giovanni Satta,  in prima linea nella rivendicazione del diritto dei sardi alla continuità territoriale, la mobilitazione contro i pesanti rincari delle tariffe dei traghetti dovuti all’adeguamento tecnologico delle compagnie di navigazione alla direttiva europea 802 del 2016 deve continuare: “Le proteste nei porti sardi, che hanno visto insieme lavoratori, rappresentanti delle istituzioni e diverse forze politiche, non sono bastate a smuovere l’inerzia del governo nazionale”.

 “La lotta all’inquinamento atmosferico è uno degli obiettivi fondanti dell’Unione Europea che con la direttiva del 2016  ha impegnato gli Stati membri e le autorità portuali competenti ad adottare le misure necessarie per  ridurre le emissioni prodotte dal trasporto marittimo dovute all’utilizzo di combustibili ad alto tenore di zolfo. Il Ministero dei Trasporti deve trovare soluzioni concrete e non limitarsi ad astratte promesse di impegno”.

Franco Mula, eletto in un territorio che col dipartimento del marmo molto dipende dal trasporto merci, rincara la dose: “Sulla Sardegna e sui sardi, che da troppo tempo lottano per superare gli ostacoli e le penalizzazioni dovute all’insularità, non possono essere scaricati i costi che derivano dell’inadempienza del governo e che comportano aggravi del 25 / 30% sul costo dei traghetti”.

Sostenitore della mobilitazione e del blocco dei porti, Dario Giagoni, capogruppo della Lega,  sottolinea che la Sardegna non può sopportare questo ulteriore oltraggio: “L’economia della nostra regione dipende quasi totalmente dal trasporto via mare e un rincaro di tale portata comporta pesanti effetti a catena, con aumenti su tutte le merci importate o esportate, compresi i beni di prima necessità,  con gravi conseguenze sulla vita dei sardi, che andranno a pesare soprattutto sulle fasce più deboli della popolazione”.

    Per proseguire nella lotta per il superamento dei gap dovuti all’insularità, i gruppi Psd’Az e Lega (primi firmatari della mozione da cui è scaturito l’ordine del giorno approvato nella seduta del 21 dicembre 2019), hanno proposto, con l’accordo immediato del presidente del Consiglio, che la prossima seduta statutaria del  3 febbraio 2020 sia dedicata al tema della continuità territoriale.

Il presidente Pais, oltre ai Parlamentari sardi, ai Sindaci e ai rappresentanti dell’Anci e del CAL, inviterà a partecipare alla seduta statutaria gli Eurodeputati eletti nella circoscrizione Sicilia Sardegna (purtroppo tutti siciliani e nessun sardo) e i rappresentanti della Regione Sicilia, che, seppure in misura proporzionale alle diverse condizioni geografiche, è stata colpita dagli aumenti tariffari dei traghetti.  

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