Screening di massa in Sardegna, al via la seconda fase

La seconda fase della campagna Sardi e Sicuri in ogliastra.

La campagna di screening anti-covid ‘Sardi e sicuri’ prosegue oggi e domani, con la seconda e ultima fase in Ogliastra. Nella prima fase, che si è svolta nelle giornate del 4 e 5 gennaio, sono state 26.937 le persone che si sono sottoposte al tampone antigenico nei 46 centri allestiti all’interno dei 23 comuni del territorio. Immediati gli accertamenti con tampone molecolare sui soggetti positivi individuati e i successivi tracciamenti.

Nella giornata odierna, e fino a domani sera, saranno testate nuovamente tutte le persone risultate negative nella prima parte dello screening. “Il nostro obiettivo – dichiara il Presidente della Regione Christian Solinas – è quello di isolare i casi positivi e interrompere le catene di contagio. Conclusi i test in Ogliastra si continuerà progressivamente su tutto il territorio. Portare la Sardegna fuori dall’emergenza nel più breve tempo possibile è per noi prioritario”.

In mattinata l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, e Andrea Crisanti, professore ordinario dell’Università di Padova, che collabora al progetto della Regione, hanno visitato i centri di Lanusei e Tortolì. “In Ogliastra – dichiara Nieddu – abbiamo ottenuto un’ottima risposta da parte dei cittadini, arrivando a superare l’80% del target individuato. È importante che le operazioni di screening proseguano in parallelo alla campagna vaccinale anti-Covid, che oggi vede la Sardegna sesta regione per percentuale di dosi somministrate rispetto a quelle già ricevute. Due importanti azioni complementari a contrasto del virus, che il nostro sistema sta dimostrando di riuscire a portare avanti senza alcuna conflittualità”.

“L’elevata adesione registrata in Ogliastra – dichiara Crisanti – è indicativa del fatto che sia stato intercettato un bisogno della popolazione. I cittadini hanno dimostrato grande fiducia nella scienza e nelle istituzioni. Questa seconda tornata di test ci consentirà di paragonare le due tecnologie utilizzate – aggiunge il microbiologo, in riferimento ai tamponi antigenici cromatografici e a immunofluorescenza utilizzati nelle due differenti fasi – e allo stesso tempo trovare i positivi non riscontrati precedentemente. Una volta ridotta in maniera sensibile la circolazione virale, contiamo di lasciare sul campo le competenze e la capacità per gestire tutti i casi residui”.

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