L’Isola si ribella dopo l’ennesimo sequestro di sabbia a Olbia: “Sanzioni pesanti e Daspo”

Proteste dopo l’ennesimo sequestro di sabbia e conchiglie a Olbia

Dopo l’ennesimo sequestro di sabbia, conchiglie e sassi oggi a Olbia, la Sardegna si ribella a questo scempio continuo. Tra ieri e oggi una copia di laziali e una di tedeschi stavano cercando di portarsi via un po’ della spiaggia di Budoni. Chi nel bagaglio, chi dentro il cofano: in troppi trovano normale violentare il posto dove hanno passato le vacanze. Le sanzioni ci sono, i manifesti davanti a porti e aeroporti pure, così come le campagne social. Tutto molto utile, ma non basta. Lo sanno bene Agenzia delle dogane, Guardia di finanza, Corpo forestale e Autorità portuale. Con tutti i problemi che comporta un flusso di milioni di persone in questo periodo in porti e aeroporti devono controllare che ognuno non si porti via un pezzo di Sardegna.

“E ora di aumentare le sanzioni ed essere ancora più severi. Se con le buone non si riesce a ottenere il rispetto bisogna che il prezzo da pagare sia alto, in modo che faccia da deterrente”. Così l’assessora regionale all’Ambiente, Rosanna Laconi, annuncia il pugno di ferro. Le campagne di comunicazione non bastano e le sanzioni non sono abbastanza pesanti. L’esponente della Giunta Todde promette di impegnarsi perché si trovi un modo per rendere più efficaci le sanzioni.

Secondo il Gruppo d’intervento giuridico, invece, non basta toccare il portafoglio dei ladri di Sardegna. Il timore è che quando se ne tornano nelle loro campagne francesi o periferie tedesche non si preoccupino più della sanzione amministrativa presa in Sardegna. “Bisognerebbe estendere il Daspo a questo tipo di reato: se provochi un danno simile non devi poter tornare nell’Isola, un divieto che potrebbe essere di 5 o 10 anni a seconda della gravità“. Questa la proposta del Grig per far capire al responsabile la gravità dell’errore commesso.

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