Carenza di agenti, sindaco di Arzachena incontra i sindacati di polizia

Incontro tra sindaco di Arzachena e rappresentanti della polizia

I sindacati della polizia si sono incontrati con il sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda, a Palazzo Ruzittu. L’obiettivo dell’incontro era discutere dei problemi che colpiscono il Commissariato di Porto Cervo, influenzando negativamente la sicurezza e il controllo del territorio nella provincia. Erano presenti rappresentanti sindacali come Massimiliano Pala della Siulp di Sassari, Paolo Mascia della Siap e Alessandro Cosso della Silp-Cgil. Assieme ad altri dipendenti del presidio locale. Tutti hanno concordato sulla necessità di presentare una mozione al Ministero degli Interni durante il Consiglio comunale. E di convocare regolarmente un tavolo di coordinamento fino a quando le richieste non saranno soddisfatte.

Poca polizia per Arzachena

“Grazie per avermi coinvolto in una questione che coinvolge Arzachena e l’intera Provincia di Sassari. Se manca lo Stato, se non ci sono le pattuglie, se non ci sono gli addetti o le auto, si toglie dignità al territorio e ai Commissariati, che operano senza avere strumenti adeguati – afferma il sindaco Roberto Ragnedda -. Oggi, accanto alle sigle sindacali, rafforzeremo il peso delle nostre istanze. Oltre alle esigenze estive legate ai flussi turistici, la destinazione deve essere presidiata per prevenire episodi di microcriminalità tutto l’anno. Recentemente abbiamo assistito a fatti di cronaca che hanno pesato sulla serenità della comunità e da cui dobbiamo proteggerci. Voteremo una mozione in Consiglio comunale da inviare al Ministero affinché anche il Commissariato di Porto Cervo possa operare con la massima efficienza. Invito fin da ora le sigle sindacali a partecipare appena fisseremo la data”.

Arzachena conta un milione e 200mila presenze turistiche solo nelle strutture alberghiere. Senza contare le duemila seconde case in 200 chilometri quadrati di territorio e i diportisti che gravitano in duemila posti barca. “Arzachena è un crocevia di forti interessi economici e, insieme alla Gallura, è motore per lo sviluppo della Sardegna. Basti considerare che, durante l’emergenza Covid dell’estate 2020, almeno 100 sindaci sardi mi hanno contattato per organizzare il rientro a casa dei loro concittadini impegnati qui come lavoratori stagionali” conclude il primo cittadino.

Pala del Siulp

“Le nostre richieste riguardano in modo diretto i poliziotti, ma le problematiche si riversano sulla comunità. Al Commissariato di Porto Cervo sono attive 15 unità, contro le 45 previste in organico – spiega il segretario provinciale SIULP Sassari, Massimiliano Pala-. Vogliamo denunciare la questione ormai incancrenita da anni e sensibilizzare l’opinione pubblica perché i cittadini di Arzachena meritano un servizio all’altezza. Rischiamo di mancare nella missione stessa della nostra Istituzione se non vengono assegnati immediatamente nuovi addetti. Forse, la Provincia di Sassari soffre di una percezione arcaica del territorio, ma qui le esigenze sono numerose e peculiari visti gli interessi che vi gravitano attorno. Inoltre, ieri abbiamo appreso che, al 90 %, anche la sede di Palau verrà chiusa. La Gallura sta pagando uno scotto troppo alto. Non accetteremo mai queste scelte calate dall’alto che provocano danni per l’intera Gallura. Se c’è chi vuole chiudere i presidi, noi ci batteremo”.

Cosso di Silp-Cgil

Il segretario regionale Silp – Cgil, Alessandro Cosso ha spiegato: “Il territorio ha delle specificità particolari. Le connessioni con Olbia e Palau, la presenza di numerosi porti e dell’aeroporto sono elementi che fanno di questo luogo un attrattore per attività criminali organizzate. Senza azioni di prevenzione e monitoraggio nei servizi ordinari, o di operazioni di intelligence costanti, si rischia di perdere il controllo”.

Mascia del Siap

Non ultima, la necessità di organizzare le attività quotidiane, come racconta il delegato della direzione Siap, Paolo Mascia: “Si potrebbe tamponare nell’immediato la situazione valutando anche le numerose richieste di mobilità di colleghi che vorrebbero trasferirsi in zona e a cui, invece, non viene data risposta. Gli orali serali e notturni, ad esempio, sono scoperti. Oggi ci troviamo ad avere difficoltà persino nell’organizzazione dei turni pomeridiani”.

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