“Spaccio e associazione a delinquere”, sequestrati i beni della famiglia Salerno a Olbia

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Ritenuti frutto dello spaccio di droga i beni sequestrati a Olbia.

Due case, un terreno di 2500 metri quadri, un garage, quattro automobili, due motociclette, due conti correnti, due carte prepagate, sei polizze assicurative, il tutto per un ammontare complessivo di circa 500mila euro, tutti bene sequestrati alla famiglia Salerno di Olbia, in particolare ai due fratelli Antonio e Francesco, ai loro genitori e alle loro mogli: la direzione distrettuale antimafia di Cagliari ha considerato i beni di un valore non giustificabile sulla base dei redditi dichiarati dai due fratelli, ritenendoli, invece, derivanti dai proventi di una intensa attività di spaccio di stupefacenti nel nord Sardegna.

I due fratelli, secondo la ricostruzione della Dia di Cagliari, sarebbero i capi di una organizzazione di 16 persone arrestate nel 2020. Alcune delle quali colte in flagranza di reato. Per tre membri dell’organizzazione processo con rito abbreviato a Cagliari, gli altri verranno giudicati dal tribunale di Tempio. Oltre ai due fratelli Salerno, gli olbiesi Lorenzo Pes, Massimiliano Piras, Fabio Azara, Salvatore Carta, Fortunato Davoli, Pietro Marras, Francesco Carta di Sorgono. Poi ci sono Fabio Casula di Monti, Salvatore Cuomo di Pozzomaggiore e Gennaro D’Alessandro di Sassari.

La difesa dei due fratelli Salerno e della loro famiglia ha chiesto il dissequestro dei beni. E dichiara la totale estraneità dei fratelli Salerno all’attività di spaccio di droga.

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