La storia di Luca senza cassa integrazione.
L’emergenza coronavirus ha messo in ginocchio l’economia e molte attività costrette a chiudere hanno più o meno trovato soluzione nei nuovi decreti tra cui il decreto Cura Italia, un piano che introduce misure a sostegno di famiglie, lavoratori e imprese per contrastare gli effetti sull’economia provocati dalla pandemia.
Non tutti però rientrano come beneficiari del nuovo decreto e ne da testimonianza un giovane di Olbia, Luca, che come molti dipendenti si trova a casa a causa della scarsità di lavoro che costringe le aziende a lasciare alcuni dipendenti fermi.
”Sono stato assunto dall’azienda il 2 marzo e dal 17 marzo sono fermo per mancanza di lavoro – ci racconta Luca – il decreto che consente ai lavoratori di rientrare nella cassa integrazione è destinato solo a coloro che sono stati assunti entro il 23 febbraio, io quindi, come molti altri, sono stato tagliato fuori”.
Il disagio di Luca viene percepito da molti altri lavoratori, alla quale la propria azienda non sa dare risposte e si trovano a casa a far i conti con il dover andare avanti, pagare affitti, bollette, fare la spesa per sopravvivere facendo affidamento sui loro risparmi.
”Ho ricevuto lo stipendio di marzo per intero dall’azienda e per il mese di aprile non verrò retribuito. Le poche ferie e permessi che ho maturato verranno utilizzati per coprire dei giorni e per il resto rimarrò a casa, fino a non si sa quando, senza percepire stipendio e senza poter usufruire di agevolazioni riservate ai lavoratori – continua Luca – ho provato ad entrare nel sito dell’INPS che risulta sempre bloccato e a chiamare trovando sempre occupato”.
Abbandonato dallo Stato, così si sente Luca che parla a nome di tutti coloro che per cause di forza maggiore non hanno la possibilità di lavorare e non sanno come potersi tutelare.