Stupro di La Maddalena, il pm chiede la condanna a 10 anni: “Feroce aggressione”

L’udienza nel tribunale di Sassari.

Ha ripercorso la “feroce aggressione” facendo rivivere tutta la violenza subita dalla donna il sostituto procuratore nel corso della requisitoria che si è tenuta, venerdì scorso, in tribunale a Sassari, nel processo che vede imputato il 16enne per lo stupro di La Maddalena.

Ricordando anche il tentativo di omicidio che il giovane avrebbe cercato compiere, il magistrato ha chiesto la condanna a 10 anni. Al momento il 16enne si trova nel carcere minorile di Quartucciu. All’epoca dei fatti era ospite a La Maddalena della cooperativa “Casa Futura”.

Quella sera era uscito dalla struttura e si era diretto verso la località Moneta, dove aveva incontrato la sua vittima. L’aveva aggredita, gettandola per terra, e poi l’aveva violentata fino a tentare di ucciderla. Solo fortuna aveva evitato il peggio: due persone di passaggio avevano indotto il giovane alla fuga, poi arrestato dai carabinieri.

Una pena significativa, quindi, quella chiesta dal pm in aula, che tiene conto non solo della violenza sessuale, ma anche del tentato omicidio. La sentenza dovrebbe arrivare il prossimo 30 ottobre. Dal giorno di quella brutale aggressione, la donna, che risiede dell’isola, resta visibilmente provata. E su questo punto interviene l’avvocato Massimo Melica, del foro di Milano, che difende la vittima insieme all’avvocato Desiree Martinelli, del foro di Sassari. “Mi sarei aspettato una maggiore sensibilità da parte della comunità maddalenina – dice l’avvocato Melica – ed una maggiore attenzione alla vicenda. Invece, questo silenzio mi ha lasciato stupito”.

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