L’appello del Tag ad Air Italy: ” La compagnia non lasci isolata Olbia e la Gallura”

Le dichiarazioni del coordinatore Gino Salaris.

È noto come il TAG sintetizzi nel suo insieme, oltre alle 3 confederazioni sindacali, anche 6 sigle datoriali in rappresentanza di tutti i comparti produttivi della Gallura. Ed è a nome di queste organizzazioni imprendi-toriali AGCI-CNA-Confagricoltura-Confapi-Confartigianato-Confcommercio-, e degli operatori economici galluresi che in queste sigle si riconoscono, che oggi hanno deciso di essere presenti e continuiamo a sostenere i lavoratori di Airitaly.

“Fin da subito – dichiara il coordinatore Gino Salaris – come Tavolo Associazioni della Gallura, abbiamo appoggiato la loro lotta contro i trasferimenti dalla base di Olbia a Malpensa, preludio a un disimpegno di Airitaly dalla Gallura e dalla Sardegna. Più volte nel corso del 2018 abbiamo preso una posizione pubblica con nostri comunicati sulla stampa, intervenendo come TAG anche nel consiglio comunale di Olbia.
Abbiamo fatto nostre le richieste dei dipendenti Airitaly perché dal nostro punto di vista non si trattava, e non si tratta, di una vertenza sindacale collettiva interna a un’azienda, ma di una battaglia di territorio e del territorio”.

“Abbiamo sposato questa causa, come altre fin dalla costituzione del TAG, perché la mission del TAG è quella di rappresentare un presidio dei corpi sociali intermedi a difesa del nostro territorio, un argine al processo di spoliazione continua di uffici e servizi pubblici. Una unità di intenti la nostra, impegnata a costruire le condizioni favorevoli, a partire dalle infrastrutture, per lo sviluppo delle imprese e il benessere delle nostre comunità”.

“Questa compagnia con i suoi dipendenti, con l’indotto che genera, rappresenta un patrimonio della nostra memoria, una storia di cui come galluresi non vogliamo assistere passivamente alla scrittura del capitolo conclusivo – continua il coordinatore del Tag Salaris – . La parola fine significherebbe perdere una parte fondamentale della nostra economia: le centinaia di persone che riversano qui il reddito delle loro buste paga; l’indotto di commesse di beni e servizi generato dalle attività di gestione aeroportuale e che ricade sulle imprese della Gallura; la valorizzazione del turismo associata all’operatività al Costa Smeralda di un vettore nato 54 anni fa in Gallura, anche se oggi si chiama Airitaly e non più Alisarda come un tempo. Come sindacati degli imprenditori non entriamo nel merito delle altrui scelte aziendali, ma possiamo invitare a una generale e più approfondita riflessione un soggetto imprenditoriale di primaria importanza nel nostro territorio. Crediamo sia doveroso riflettere sulle conseguenze, valutare l’impatto negativo sotto il profilo sociale ed economico, prima che si compia definitivamente quel percorso di delocalizzazione avviato lo scorso anno e culminato ora con la perdita delle principali rotte di collegamento con la Penisola a favore di Alitalia”.

“I titolari delle piccole imprese private galluresi e sarde – conslude il coordinatore Gino Salaris – lottano quotidianamente con un mercato ristretto e i costi penalizzanti dell’insularità. Eppure, spesso anche sacrificando il patrimonio personale, cercano fra le tante difficoltà di mantenere il personale in forza nelle loro aziende. Come imprenditori abituati a competere su un terreno difficile siamo fortemente perplessi che il vettore aereo nazionale, azienda in cronica sofferenza e sostenuta da un prestito ponte finanziato da risorse pubbliche, concorra e si aggiudichi sottocosto il bando regionale per la continuità territoriale aerea. Uno dei tanti paradossi italiani il cui peso si scarica sulla fiscalità generale e che, nel caso specifico, lascia anche scoperti 15 giorni cruciali coincidenti con l’avvio della stagione turistica. Auspichiamo che il ricorso annunciato da Airitaly sul bando regionale citato abbia solide fondamenta e che, come richiesto da più parti, la compagnia pur rinunciando agli oneri di servizio pubblico si impegni ad evitare l’isolamento del nostro territorio, insieme ai forti disagi e alle gravi perdite che questo comporterebbe ai nostri operatori economici”.

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