La villa in Costa Paradiso.
A oggi il luogo in Sardegna al primo posto della classifica provvisoria è la Villa per Michelangelo Antonioni a Costa Paradiso, Luras, un edificio tanto suggestivo quanto rilevante per la storia dell’architettura contemporanea, lasciata in uno stato di completo abbandono.
Nel 1964, durante le riprese di “Deserto Rosso” sull’isola di Budelli, Antonioni conobbe l’imprenditore che stava acquistando dei terreni sul mare per il progetto turistico di Costa Paradiso, in Gallura. Innamoratosi del luogo, decise di farvi costruire una villa, il cui progetto venne commissionato all’architetto Dante Bini, che la compagna Monica Vitti aveva conosciuto a Cortina d’Ampezzo.
L’architetto aveva negli stessi anni brevettato la binishell, un ingegnoso sistema per realizzare semisfere in cemento armato sollevando e gonfiando con la sola pressione dell’aria materiali posati a terra. Antonioni e la Vitti si appassionarono all’idea e nel 1970-71 sorse così “La Cupola”, perfettamente integrata nell’ambiente naturale. Frequentata da attori e registi all’epoca dell’amore tra Antonioni e la Vitti, vincolata dal 2015 come Bene di valenza storico-artistica dal Ministero per i Beni Culturali e il Turismo e celebrata su riviste come Domus e da architetti del calibro di Rem Koolhas.
La villa si trova oggi in un desolante stato di abbandono, esposta al degrado, ai furti e agli atti vandalici. Il comitato “La Cupola di Dante Bini per Michelangelo Antonioni”, composto da un gruppo di architetti, ne auspica il recupero e la valorizzazione.