Ristoratori disperati nel primo giorno di zona bianca a Olbia: “Costretti a misurare anche i metri cubi d’aria”

I ristoranti di Olbia commentano l’ordinanza.

Con la zona bianca in tanti sono tornati a mangiare fuori e tante le speranze per un ritorno alla normalità, ma per i ristoratori è arrivata un’altra brutta sorpresa: si può stare al chiuso, ma per ogni cliente si devono essere almeno 20 metri cubi d’aria. E’ l’ultima ordinanza del presidente della Regione Christian Solinas, che ha sta facendo discutere.

Anche a Olbia sono tante le perplessità. “Fortunatamente io ho molti posti fuori nei miei due ristoranti – ha detto Vincenzo D’Ambrosio, gestore di Congusto e Inaqua -, ma se facesse una brutta giornata dovrei tenere chiuso perché non posso aprire il mio ristorante per venti tavoli. Tenere chiuso nei giorni in cui piove dopo un lungo periodo di restrizioni e nessun aiuto è una follia. Penso poi ai piccoli ristoranti, quelli che non hanno molto spazio all’esterno. Chiedere ai ristoratori il rispetto dei metri cubi significa che dovrebbero misurare con il metro se rispettano le distanze”.

“Secondo me è esagerata questa ordinanza, perché significherebbe dover ridurre i posti – ha dichiarato Gavino De Candia, proprietario della Palma -, l’importante è igienizzare il locale e tenere le solite regole di comportamento, altrimenti ci riduciamo ad avere solo pochi tavoli dentro il locale. Spero che le cose vadano comunque per il meglio in zona bianca, e che, anche grazie alle vaccinazioni i limiti saranno meno restrittivi”. Perplessità anche da parte di Gavina Braccu, segretaria di Fipe Gallura. “Stiamo dibattendo anche a livello regionale su questa ordinanza – ha affermato -, perché la troviamo assurda. Ad esempio, devo misurare con il metro e se mi entrassero persone alte? E i tavoli e il mobilio, anche quello occupa spazio. Non si possono creare mica ostacoli a chi è già in regola”.

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