La proposta di aiuti del consigliere Li Gioi.
“Anche gli autotrasportatori della Sardegna che, dall’inizio dell’emergenza sanitaria da coronavirus sino ad oggi hanno continuato a garantire il servizio di trasporto di beni essenziali come generi alimentari e farmaceutici, devono essere sostenuti economicamente dalla Regione Sardegna. Sappiamo bene che questa categoria di lavoratori, più di altre, è stata penalizzata dalle misure di contenimento e dalla riduzione del volume d’affari dovuta al crollo delle esportazioni e delle lavorazioni industriali. Oggi i tir merci stanno continuando a viaggiare effettuando i viaggi di andata completamente vuoti, quindi in totale perdita. Le difficoltà che stanno affrontando gli operatori del settore sono legate ai costi dei traghetti, del gasolio e dei transiti autostradali, e talvolta anche al mancato pagamento da parte dei committenti, in crisi anch’essi. È quindi opportuno che la Regione valuti l’adozione di forme di sostegno immediato per permettere agli autotrasportatori di non fermarsi. È necessario prevedere subito degli indennizzi per il mancato reddito dovuto ai numerosi viaggi a vuoto e l’esonero dai costi del traghetto”.
Queste le proposte al centro della mozione presentata dal consigliere regionale del M5s Roberto Li Gioi, sottoscritta dai consiglieri del M5S Manca, Ciusa e A. Solinas che impegna il presidente Solinas e la Giunta ad adottare al più presto misure di sostegno finanziario per il comparto degli autotrasportatori della Sardegna.
“Ogni giorno gli scaffali dei nostri supermercati e delle nostre farmacie si riempiono grazie al lavoro degli autotrasportatori. Lavoratori che nonostante le difficoltà e i rischi di contagio, non hanno mai smesso di viaggiare garantendoci l’approvvigionamento dei prodotti ortofrutticoli freschi e di tutti i beni di prima necessità di cui non possiamo fare a meno“.
“Ma i nostri doverosi ringraziamenti non bastano – conclude Li Gioi – occorrono provvedimenti seri affinché le merci continuino ad arrivare nella nostra isola, e soprattutto affinché la categoria già stremata dall’emergenza epidemiologica in corso, non subisca un colpo che potrebbe essere mortale”.