L’assessore regionale all’Agricoltura Caria: “Questa l’eredità che lascio”

Il bilancio del mandato dell’assessore Pier Luigi Caria.

La soddisfazione per “essere riuscito a portare avanti tutti gli obiettivi che mi erano stati dati” e la consapevolezza “di non essere riuscito a risolvere tutti i problemi di un comparto, che si trascinano da anni”. Ma con il desiderio di vedere realizzate almeno altre tre priorità nella prossima legislatura: “Maggiori aiuti ai giovani, risorse ai progetti integrati di filiera ed innovazione”.

Pier Luigi Caria è l’assessore uscente all’Agricoltura e alla Riforma agro-pastorale della Regione. Cinquantanni, di Olbia, di professione commmercialista, ha portato un’accelerata negli ultimi due anni dell’amministrazione sarda guidata da Francesco Pigliaru. “Con uno sguardo a tutta la Sardegna, ma con un’attenzione particolare alla nostra Gallura”, afferma.

Assessore, che eredità lascia alla Regione con il suo lavoro?

“Quando sono stato nominato mi sono trovato a fronteggiare problematiche che si ripetevano da 30 anni. Adesso, alla fine del mio mandato, posso dire che gli obiettivi che avevo li ho portati avanti tutti quanti. Certamente non sono stati risolutivi di tutti i problemi, ma ho lavorato in tutti gli ambiti. Mi è stato chiesto di fare in modo che Agea diventasse un ente pagatore autonomo ed è stato fatto. Avevo degli obiettivi di spesa e sono stati raggiunti. Dovevamo partecipare ai bandi ed individuare delle risorse nazionali per il settore e sappiamo quanto siamo riusciti a fare. La terra ai giovani, un’altra importante campagna che abbiamo portato avanti. E anche questo è stato un risultato che abbiamo raggiunto. E poi tantissimi interventi straordinari, che ci hanno dato, però, anche dei riscontri importanti”.

Soddisfatto dei risultati ottenuti, quindi?

“Sono sempre stato convinto che la verità in tasca non ce l’ha nessuno, ma che serva prima il confronto. Lo testimoniano le tantissime riunioni ed incontri che ho organizzato o a cui ho partecipato. Abbiamo lavorato con i Consorzi di bonifica, individuando progetti innovativi. Abbiamo sostenuto le nuove iniziative imprenditoriali. Ci siamo impegnati sui fondi del Psr e su quelli destinati alla pesca. Dal punto di vista dei conti lascio un assessorato che ha speso quello che aveva a disposizione per raggiungere gli obiettivi prefissati e ha lasciato impostato la programmazione per gli anni successivi”.

E per la Gallura?

“Oltre agli interventi di carattere regionale, con delle ricadute anche in Gallura, ci siamo impegnati con tantissimi interventi, come quelli a Tempio o nelle attività di ricerca per il sughero a Calangianus. A Olbia, per la prima volta, il comparto dei miticolturi ha ottenuto le concessioni demaniali, che permetterà di avere in futuro aziende più solide, strutturare, che possono puntare a nuovi mercati”.

Che cosa ha fatto per la promozione delle nostre eccellenze enogastronomiche?

“Oltre le grandi fiere ai cui abbiamo partecipato, come Vinitaly per la promozione delle aziende vinicole regionale, abbiamo organizzato numerosi percorsi di degustazione aperti ad un pubblico vario, cercando di far capire la differenza dei nostri prodotti. L’obiettivo è stato far crescere i nostri prodotti sui mercati dove siamo già ed individuarne di nuovi da sviluppare”.

Tre cose che porterebbe avanti in futuro in Regione?

“Farei una battaglia per finanziare tutti i giovani imprenditori, controllando, ovviamente, come viene speso il finanziamento. Poi, mi impegnerei a trovare le risorse sui progetti integrati di filiera. Credo sia arrrivato il momento di lavorare per dare una spinta allo sviluppo delle aziende, per creare quel volano che ci faccia fare quella crescita veramente necessaria. Infine, credo che lo sviluppo di questa regione passi attraverso due concetti: cultura ed innovazione. Perchè è inutile avere innovazione se non la si sa usare. È una cosa su cui questa amministrazione regionale ha spinto molto, ma molto bisognerà ancora fare per evitare che i nostri figli continuino a prendere la valigia e ad andare via”.

(ha collaborato Francesca Pinna)

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