Dalla Cisl un Progetto Gallura per lo sviluppo dei prossimi 15 anni

La Cisl presenta il Progetto Gallura

La pandemia ha cambiato i confini del recinto economico e sociale, con la Gallura che ha saputo reagire alla crisi con più forza rispetto a tutto il contesto del nord Sardegna. Manca però un progetto organico di sviluppo, fondamentale in un momento storico che richiede azioni concrete e coerenti per la spendita delle ingenti risorse europee, a partire dai fondi del Pnrr e gli altri finanziamenti comunitari appartenenti alla programmazione 2021-2027.

Mirko Idili, segretario generale della Cisl Gallura, annuncia così i temi portanti del prossimo Congresso del sindacato territoriale, in programma sabato 26 febbraio, dalle 9 e 30 al Conference Center di Porto Cervo. Al Congresso parteciperanno Gavino Carta, segretario regionale della Cisl e Angelo Colombini, segretario confederale nazionale.

Progetto Gallura.

“La pandemia deve rappresentare l’occasione per ripensare, innovandolo, il modello di sviluppo della Gallura, cogliendo così le opportunità che sono a disposizione del territorio – sottolinea Mirko Idili -. A partire dalla valorizzazione di settori trainanti della nostra economia, come l’agroalimentare e, soprattutto, il turismo di qualità”. Idili chiarisce la sua idea di “progetto Gallura”, per lo sviluppo del nord est della Sardegna. “E’ importante agire subito su quattro direttrici – afferma il segretario territoriale della Cisl Gallura -.  E’ necessario lavorare, unitariamente, su turismo, agroalimentare, infrastrutture e sistema socio sanitario”.

Governance.

“La Gallura deve interrogarsi sull’impatto generato dalla pandemia nell’economia locale – continua Mirko Idili -. E’ vero che il nord est sta rispondendo meglio di altri territori, ma dobbiamo essere in grado di cogliere le opportunità di sviluppo. L’assenza di una “governance” territoriale – continua il segretario della Cisl Gallura – ha fatto sì che nel post pandemia, quando si doveva ragionare sulla spendita delle risorse del Pnrr, il nostro territorio è rimasto fermo, non ha avuto la capacità di presentare una proposta condivisa. In Gallura è mancata del tutto la volontà di favorire un percorso partecipato capace di unire le comunità con i loro sindaci, forze sociali, Università, Camera di Commercio e Consorzio industriale – sottolinea Idili -. I temi più importanti sono stati finora parcellizzati in una visione troppo settoriale, manca la capacità di coordinarsi per pensare a un nuovo modello di sviluppo per i prossimi 10-15 anni, vi è quindi la necessità di pensare ed agire come “Città-Territorio” rifuggendo da sterili contrapposizioni campanilistiche”.

Le quattro direttrici.

Quindi l’appello alle istituzioni di tutti livelli, alle associazioni di categoria, le confederazioni e le forze sociali  per iniziare un percorso di condivisione di idee e progetti che dia alla Gallura la possibilità di crescere seguendo le quattro direttrici individuate dal sindacato: il turismo di qualità con le offerte formative per sviluppare le necessarie professionalità, l’agroalimentare, le infrastrutture per collegare i porti e migliorare la viabilità delle arterie più importanti e, infine, un sistema socio sanitario adeguato alle esigenze del territorio. “Pensiamo poi alle potenzialità che offre la Zona economica speciale (ZES), collegata con infrastrutture e reti viarie, la cui riperimetrazione fino all’Alta Gallura – conclude Idili – potrebbe favorire l‘accesso a finanziamenti vitali per dare gambe ai lavori sulla strada Tempio-Olbia. In questo senso parlo di una “governance” del territorio allargata, per perseguire un disegno comune e condiviso”. 

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