Inizio della scuola in Gallura tra green pass e aule affollate

L’inizio della scuola in Gallura.

Si avvicina sempre di più il suono della campanella di scuola, il calendario delle lezioni in Sardegna è fissato per il 14 settembre. Il green pass per il personale docente e Ata è la novità del nuovo anno scolastico. Il decreto legge del 6 agosto scorso ha imposto anche a questa categoria l’obbligo della certificazione verde.

Ma le scuole della Gallura e di Olbia sono pronte? “Permangono gli stessi problemi dello scorso anno – dichiara la segretaria Flc Cgil Gallura Francesca Sardo -, con carenza di organico e mezzi pubblici che arrivano a percentuali di riempimento dell’80%. La questione della verifica dei green pass poi, data dal carenza di personale, mette di fronte ad altre problematiche. Come si fa a controllare tutto il personale e poi con quali tempi? Chi sarà delegato a farlo se molte scuole in Gallura sono in reggenza? Finirà che con questi decreti si finirà al Tar, infatti penso sia un modo per non prendersi la responsabilità e rendere il vaccino obbligatorio”.

I lavori nelle scuole.

Intanto, in Gallura sono tanti gli istituti che si stanno rifacendo il look per ricominciare il nuovo anno scolastico. A Calangianus in alcune scuole primarie è in corso la manutenzione nelle aule. Uno di questi è la scuola dell’infanzia. “Fortunatamente noi abbiamo ampi spazi sia alle medie che nelle primarie – dichiara il sindaco del paese Fabio Albieri -, in questi giorni ci stiamo preparando al meglio per cominciare l’anno scolastico, procedendo con la tinteggiatura delle aule e della sanificazione”.

Lavori in corso anche a Olbia, nella scuola primaria di via Roma e via Nanni. In entrambe si stanno realizzando gli interventi di sicurezza nella facciata. In nessuna delle scuole, tuttavia, sono stati programmati dei lavori di adeguamento per rivolvere il sovraffollamento. “Impossibile risolvere il problema della capienza delle aule se non si aumenta il personale – dichiara Sardo – , inoltre quest’anno spaventa il fatto del distanziamento derogabile. Abbiamo problemi atavici, che il governo nazionale e locale non riesce a risolvere. La Regione non mai convocato un tavolo dove possono sedersi anche tutte le persone che vivono la scuola, tra cui docenti, sindacati e genitori rappresentanti delle scuole per fare un progetto che possa funzionare”.

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