Condannato per l’omicidio di Albanese in Brasile. Le indagini partite da Budoni

L’omicidio di Enzo Albanese.

Diciotto anni di carcere: è questa la condanna che ha investito in Brasile Pietro Ladogana, 50 enne romano, che nel 2014 era stato arrestato dai carabinieri di Budoni con l’accusa di essere il mandante dell’omicidio di Enzo Albanese, 42enne milanese residente per anni in Sardegna. Furono i suoi genitori e la sorella, all’epoca residenti nella cittadina costiera bassogallurese, a far scattare le indagini dopo l’uccisione dell’imprenditore italiano.

Erano le 20 circa di venerdì 2 maggio 2014. Mentre Albanese si apprestava a fare rientro nella sua abitazione di Natal, metropoli nel nord del Brasile, fu raggiunto da due sicari che, dopo essere scesi da una Corolla (il cui utilizzo diventerà uno dei punti fermi dell’accusa) lo freddarono con sei colpi di pistola, di cui l’ultimo alla nuca. Bastarono pochi giorni ai militari, coordinati dal pm allora in servizio a Nuoro, Andrea Vacca, per mettere insieme gli indizi necessari ad arrestare quello che ritenevano essere il mandante. Il pomeriggio del 29 maggio il maresciallo Gianluca Lombardi, comandante della Stazione dei carabinieri di Budoni, gli mise personalmente le manette all’aeroporto di Fiumicino, mentre stava facendo il check-in per imbarcarsi, di ritorno da un viaggio d’affari in Croazia.

In Italia, dinanzi alla prima sezione della Corte d’Assise di Roma, Ladogana fu assolto ed il processo d’appello, richiesto sia dalla Procura di Civitavecchia che dalla difesa di parte civile, è stato sospeso. Ladogana infatti dopo la prima assoluzione era tornato in Brasile, ma era stato arrestato e condotto in carcere non appena sceso dall’aereo. Fondamentale, nel corso dell’udienza del 26 agosto scorso, la testimonianza del delegato di polizia Raimundo Rolim, a capo della “Omicidi” brasiliana all’epoca dei fatti, che si occupò delle indagini e che venne anche in Italia per collaborare con i carabinieri di Budoni. Per il poliziotto brasiliano, accusato di essere l’esecutore materiale, l’autorità giudiziaria brasiliana ha disposto una perizia pschiatrica.

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