Panico da coronavirus, cosa dire ai bambini e i consigli degli psicologi della Sardegna

I consigli degli psicologi per il coronavirus.

L’arrivo del coronavirus ha indubbiamente scosso la quotidianità delle persone. In questi giorni chi ne risente particolarmente sono i genitori che lavorano, vista la decisione del governo di chiudere le scuole fino al 15 marzo. Allarmismo e panico si diffondono facilmente in questo periodo, tanto che l’Ordine degli psicologi della Sardegna ha messo a disposizione un numero da contattare in caso qualcuno abbia bisogno di sostegno psicologico.

“Non è solo questione di evitare il panico – dice la dottoressa Angela Maria Quaquero, presidente dell’ordine -. Stiamo assistendo a dei nuovi meccanismi per cui chi si ammala non è semplicemente una persona sfortunata, ma diventa un colpevole che porta la malattia. Dobbiamo stare attenti perché tutto questo porta le persone ad allontanarsi. Bisogna prevenire il panico, certo, ma evitare anche di vedere gli altri come nemici perché, in alcuni casi, si può arrivare alla rottura dei rapporti sociali”.

Il panico non aiuta. “Certo, la situazione è seria, ma si sta facendo di tutto per evitare che la malattia si diffonda. Per questo è necessario scegliere le proprie fonti di informazione e affidarsi soltanto alle istituzioni, come ad esempio quella della Regione o del Ministero”, afferma la presidente.

Ovviamente, un pensiero non poteva mancare per genitori e bambini. “La tranquillità è sufficiente per spiegare la situazione ai bambini, insegnando loro le norme igieniche da rispettare. È importante non trasmettere l’ansia”, continua.

Infine, un commento sulla chiusura delle scuole che può assumere un valore positivo. “La situazione è molto complicata, è vero. Però questo può essere visto come un’occasione per stare insieme. È un tempo che deve essere valorizzato. Non dedichiamolo solo a televisore e tecnologia ma riscopriamo attività come il disegno o il gioco. Questo tempo può essere davvero un regalo se impiegato in modo valido e costruttivo”, conclude.

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