Le proteste contro l’ospedale Paolo Merlo.
La vicenda del reparto di Pediatria dell’ospedale Paolo Merlo di La Maddalena chiuso, e di due genitori costretti a portare la figlia in ospedale a Olbia durante notte, sta creando tantissimo scalpore. Questa vicenda si aggiunge alle varie proteste delle mamme di La Maddalena contro la chiusura del punto nascite. Qualche giorno fa il reparto di Pediatria chiuso durante la notte. Insomma sembrano non aver un lieto fine queste continue e sensate proteste.
“Ci siamo dovuti recare ad Olbia – afferma Stefania Terrazzoni madre delle piccola – per una patologia che fino a qualche tempo fa poteva essere gestita dal nostro ospedale. Siamo riusciti a far tardare la partenza del traghetto di mezza notte e mezza ma questa non può essere la regola. In caso contrario la prossima partenza sarebbe stata 1:30 ciò avrebbe comportato che non avremmo potuto raggiungere l’ospedale di Olbia prima delle 2:30”. Alla base della protesta in particolare c’è la richiesta di rivedere le decisioni e i protocolli che riguardano l’ospedale Paolo Merlo dell’isola.
“Una politica regionale sulla sanità vergognosa – afferma Sara Loru – il Paolo Merlo ha subito più di altri le scelte scellerate dei consiglieri regionali. Nessuno pretende che vengano gestite le patologie più complesse ma è assurdo dover essere trasportati in ambulanza anche per un semplice virus”. Le mamme di La Maddalena avevano anche presentato una lettera dove descrivevano tutti i problemi del Paolo Merlo e l’avevano consegnata nelle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ma mai si sarebbero aspettate una vicenda che ha dell’incredibile, il reparto di Pediatria chiuso durante la notte.
“Una vergogna senza precedenti – afferma Michela Piras – ed ancora più vergognoso è il silenzio di chi dovrebbe tutelarci. Siamo proprio curiose di leggere il prossimo programma elettorale alla voce “ospedale” per vedere che cosa avranno il coraggio di raccontarci”. Determinate più che mai, aspettano delle imminenti risposte. “Viviamo una situazione surreale, da una parte muri di silenzi e molta presenza sui social della politica ma per altri temi dall’altra continue interrogazioni ed interpellanze di cui non si legge mai risposta”.