Gli studenti misurano l’inquinamento di Olbia, successo per la prima data

Gli studenti del liceo Mossa hanno posizionato 20 campionatori passivi per misurare l’aria e l’inquinamento a Olbia.

Ha preso il via l’iniziativa “Di che colore è l’aria che respiri?”, all’interno del progetto MEZZO (1/2) – mobilità sostenibile e inclusiva a Olbia, sostenuto dalla Fondazione con il sud, con la prima delle tre giornate di citizen science: protagonisti gli studenti delle scuole di Olbia, oggi lunedì 28 ottobre la classe IV F del liceo scientifico Mossa ha partecipato in maniera diretta a un’attività di monitoraggio della qualità dell’aria, che coinvolgerà domani 29 ottobre il liceo classico linguistico Gramsci e mercoledì 30 ottobre l’istituto Deffenu.

L’iniziativa, coordinata da due partner di MEZZO (1/2), l’associazione Cittadini per l’aria e il Fab Lab di Olbia, si è divisa in due momenti: prima una presentazione nell’aula magna del liceo, poi il via a una passeggiata tra le strade principali della città per posizionare 20 campionatori passivi su pali e strutture verticali, accompagnati da un volantino illustrativo. Da adesso e per i prossimi 30 giorni, questi strumenti, ognuno catalogato e geolocalizzato dai ragazzi e dalle ragazze della quarta, rileveranno la quantità di biossido di azoto (NO2) nell’aria, si tratta di un particolare inquinante che si forma nei processi di combustione dei carburanti, principalmente del diesel. L’analisi sull’atmosfera è direttamente collegata al traffico veicolare e quindi alla sensibilizzazione verso nuovi modi di spostarsi in città. L’obiettivo è scoprire di più sulla qualità dell’aria e quali sono le vie maggiormente inquinate di Olbia.

La mattinata è cominciata con i saluti del dirigente scolastico Gianluca Corda. A seguire, Roberta Calcina, presidente di Hub.MAT, ente capofila di MEZZO (1/2), ha spiegato il percorso e gli obiettivi del lavoro nato col sostegno della Fondazione con il sud. Studenti e studentesse hanno dialogato con Michela Fancello di Eetra e Tanja Congiu del dipartimento Dadu dell’Università di Sassari, altre due realtà partner del progetto di mobilità sostenibile e inclusiva, poi accompagnati da una Trike go cargo bike si sono spostati in strada. Nel primo dei tre giorni di attività, i campionatori sono stati posizionati lungo via Campidano, via Gallura, in un’arteria principale della città come via Mameli e poi lungo il centro storico da piazza Mercato a piazza Crispi, fino ad arrivare al Molo Brin.

“Abbiamo conosciuto il primo gruppo di giovani e capito da loro come si muovono. Chi a piedi, chi in bici, chi con lo scooter – spiega Antonio Burrai di Fab Lab Olbia –, questo è utile per avere un’idea delle abitudini di mobilità delle nuove generazioni e come queste possono essere modificate in positivo. Per avere un riferimento preciso, avviamo il monitoraggio e da qui sapremo come interpretare il processo che con MEZZO (1/2) stiamo portando avanti”.

Gloria Pellone di Cittadini per l’aria ha guidato l’applicazione dei rilevatori: “Questo progetto è fondamentale perché riesce a creare un ponte tra la cittadinanza e la scienza. Soprattutto è utile per chi vive a Olbia per comprendere l’importanza di avere una città a 30 chilometri orari e come si può investire sulla mobilità inclusiva e alternativa al trasporto privato su motori”.

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