Arriva il Tavolara Lab: il mare come non lo avete mai visto

Una serie di attività per preservare l’ambiente.

Il cittadino al servizio della scienza, con l’obiettivo di partecipare alla salvaguardia dell’ambiente marino. Un principio a suo modo etico e rivoluzionario conduce “Tavolara Lab”, l’iniziativa dell’Area marina protetta di Tavolara – Punta Coda Cavallo, finanziata dal ministero dell’ambiente, che rappresenta l’ideale prosecuzione del progetto “Together for Tavolara” finanziato a suo tempo dalla Fondazione “Con il Sud”.

Una serie di attività che si svolgeranno con il fondamentale ausilio di Reef Check Italia, una onlus che fornirà il personale per le attività di formazione ed educazione ambientale previste da tutte le azioni descritte, attingendo a proprie figure professionali. Dopo gli eccellenti risultati ottenuti, l’ente gestore dell’Amp di Tavolara Punta Coda Cavallo lavora nella direzione del consolidamento e nella fidelizzazione dei cittadini che usufruiscono di questo paradiso naturalistico, per coinvolgerli direttamente e attivamente. Attività di formazione ed educazione ambientale suddivise in quattro azioni principali.

Nasce così Tavolara Lab, che domani sera, alle 21 a La Casa delle Farfalle di Mare di Porto San Paolo, ospiterà il primo evento, con la presentazione dell’iniziativa “Riconosci la cernia”, alla presenza dell’autrice dell’omonimo progetto, dottoranda dell’Amp di Tavolara, Elena Desiderà. Si tratta di una linea di azione che prevede il coinvolgimento dei fotografi subacquei, i quali sono chiamati proprio a condividere le foto e i video che documentano le cernie presenti nei siti di immersione dell’Amp. La cernia bruna, Epinephelus marginatus, rappresenta una delle principali specie carismatiche delle aree marine protette del Mediterraneo, di particolare interesse per il turismo subacqueo. L’obiettivo del progetto è quello di monitorare la presenza e il numero di cernie brune presenti nello spazio dell’Amp e durante il periodo estivo allo scopo di garantire efficaci misure di tutela di una specie in pericolo a causa del sovrasfruttamento della pesca.

Per tutta la stagione estiva 2018, da ora fino a settembre, saranno contattati i centri di immersione autorizzati dall’Amp e i loro clienti, coinvolgendo i subacquei nel censimento di questa importante risorsa. Successivamente sarà creato un database del materiale fotografico, dalla cui analisi si stabilirà l’identificazione dei singoli esemplari di cernia bruna. Il metodo di riconoscimento si baserà sulle differenze naturali e permanenti delle macchie cefaliche delle cernie, paragonabili all’impronta digitale umana. L’elaborazione dei dati, che porterà ad assegnare a ogni cernia un diverso nome proprio, inizierà parallelamente alla raccolta del materiale video-fotografica e si concluderà entro il 30 novembre 2018. L’identificazione individuale delle cernie consentirà di stimare il numero delle cernie presenti presso i siti d’immersione, oltre che evidenziare eventuali fenomeni di migrazione verso altri siti che potrebbero supportare la formazione di aggregazioni riproduttive.

Oltre a questa iniziativa ci saranno altre tre linee d’azione. La “Foresta Sottomarina”, che fornirà dati e informazioni sulla Posidonia oceanica, mentre l’iniziativa “Liberiamo le dune” mira a identificare ed eradicare manualmente il Carpobrotus, considerata tra le specie vegetali maggiormente invasive. Infine “Spiaggia pulita” si occuperà delle tematiche di conservazione della spiaggia come risorsa e come ambiente di “confine” da tutelare.

 

Condividi l'articolo
Gallura Oggi il quotidiano di Olbia e della Gallura | Notizie da Olbia, eventi in Gallura