Olbia, assegnato il Premio Bontà 2018 Antonio Degortes

Dieci anni per chiudere il ciclo dei ricordi.

Per dieci anni il comitato organizzatore composto dagli amici più cari di Antonio, ha alimentato il ricordo del giovane scomparso nel 2006 capace di lasciare un vuoto enorme nel cuore dei suoi affetti più cari e nel ricordo sempre affettuoso degli amici di un tempo. Dopo dieci anni e dopo avere premiato personalità e gente comune accomunata dalla spiccata sensibilità e dedita agli altri, nel 2018, per chiudere il ciclo dei ricordi, si è pensato di premiare proprio Antonio.

Antonio era un ragazzo buono, generoso, corretto, capace di sentimenti puri, incapace di brutte azioni. Il figlio che tutti avrebbero voluto, il compagno , l’amico che tutti guardavano  senza celare l’affetto e la stima. E’ giunto il momento di premiare Antonio, e con lui la famiglia che in questi dieci anni ha accompagnato fra sorrisi e lacrime, le dieci cerimonie di consegna, i dieci volti, le dieci targhe. Il premio riconosce le qualità umane e i meriti sociali di chi lo riceve, e chi può meritarlo ora se non Antonio Degortes? Sarà un’ulteriore e valida esternazione di affetto per Antonio e per i suoi familiari . Negli anni sono stati dieci i nomi di spicco della comunità che hanno ritirato il premio.

Nel 2008 il Premio è andato a Francesco Gambella, record-man, generoso sportivo, testimonial di AMREF, sempre pronto alla sfida con se stesso per aiutare gli altri, per diffondere un messaggio, per raccogliere fondi. Il simbolo della generosità che non si ferma, che supera gli ostacoli e che arriva al cuore.

Nel 2009 Don Andrea Raffatellu, sacerdote impegnato nel sociale, attento alle sorti di giovani ex tossicodipendenti che grazie alla  comunità “Arcobaleno” hanno recuperato il valore autentico della vita. Don Raffatellu non si è mai fermato, le porte della sua chiesa sono sempre aperte le sue braccia sempre pronte per l’abbraccio che scalda il cuore di chi lo riceve.

Nel 2010 è stata la volta di Suor Immacolata delle Suore di Gesù Crocifisso. Una suora minuta nell’aspetto, imponente per generosità: Suor Immacolata è stata madre e padre per le ragazze accolte e aiutate a crescere.

Nel 2011 Tonino Cau,  educatore e insegnante determinato nel voler contribuire all’integrazione sociale. Prima gli immigrati provenienti dalle zone interne dell’isola, poi gli stranieri da aiutare facendo conoscere loro la nostra lingua. Un uomo che ha speso la sua vita per il bene degli altri, da tutti considerato il pioniere dell’integrazione.

Nel 2012 Maria Antonietta Scanu. Una mamma che dopo avere vissuto in prima persona il dolore più profondo, ha deciso di creare “Casa Silvia” per accogliere chi non avendo la forza economica di trovare alloggio per stare vicino a parenti lungodegenti e fuori sede, poteva contare sulla sua accoglienza. Sono state tante le persone che hanno bussato alle porte di Casa Silvia, trovando sempre un sorriso e l’aiuto necessario offerto da un vero esercito di volontarie sempre in prima linea.

Nel 2013 Ginetto Mattana, fondatore dell’Associazione Libere Energie, sempre attento alle sofferenze altrui, sempre disponibile nei confronti dei senza tetto e degli emarginati, con lo scopo primario di rendere loro la dignità e, in alcuni casi , anche l’identità.

Nel 2014 Enzo Giagoni ha incarnato l’essenza del premio bontà. La capacità di trasformare il più grande e lancinante dolore che un uomo possa affrontare, lo ha reso simbolo della rinascita. Con lui è rinata la voglia di ricominciare di tante persone aiutate oltre che dall’esempio umano fortissimo, anche dal sostegno che l’Associazione ha offerto con generosità.

Nel 2015 Suor Luigia, una donna, prima ancora che Suora capace di ascoltare le sofferenze di chi ha perso molto, senza mai dimenticare la forza che un sorriso è capace di scatenare. L’impegno verso gli altri, la  disponibilità,  la capacità di collaborare con istituzioni ed enti per garantire sostegno economico e  un tetto .

Nel 2016 Katiuscia Canu, presidente dell’Associazione Pollicino .Una mamma, capace di riconoscere la solitudine di un bambino in ospedale, una operatrice socio assistenziale per l’infanzia che ha fondato l’associazione Pollicino, per aiutare i bambini che trascorrono in ospedale parte della propria infanzia.  Una donna forte abbastanza per  intuire la sofferenza di un’altra mamma.

Nel 2017  Salvatorica Pidinchedda Ricciu ,fondatrice dell’ Associazione  Deborah Ricciu Espandere Orizzonti. Una madre che nel nome della figlia decide di essere mamma di tanti bambini.Un sogno, un desiderio, una missione, per ricordare Deborah. Salvatorica ha dedicato energie e alimentato la speranza di tanti bambini in Africa, privati non solo degli affetti, ma anche del cibo e dei sogni. L’ospedale, la scuola, il sorriso di gratitudine di tanti piccoli, rasserenano il cuore di una mamma che non si è  voluta arrendere ai fatti della vita.”

L’appuntamento è per Sabato 15 dicembre 2018 alle ore 11 presso la sala consiliare in Via Garibaldi

 

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