Navone dopo la sconfitta: “Orgoglioso della coalizione, ma ho qualche rimpianto”

Augusto Navone dopo il risultato delle elezioni di Olbia.

“Sono orgoglioso e ringrazio le liste che hanno composto la Grande Coalizione, che in questi sette mesi di campagna elettorale ci hanno fatto sostenuto nel nostro progetto innovativo”. Queste le dichiarazioni del candidato di Olbia Augusto Navone dopo la sconfitta alle elezioni contro il sindaco uscente Settimo Nizzi.

Una sconfitta che però non delude appieno Navone, proprio per i risultati buoni ottenuti alle elezioni. “Noi siamo stati sostenuti dalla metà di questa città, perché le percentuali che ci separano solo sono 1200 voti – prosegue -. In questo momento abbiamo la consapevolezza che la metà della città ci ha dato consenso, quindi la nostra proposta aveva un senso in termini di contenuti e proposta politica. Mi viene da dire che purtroppo ci sono stati 20mila astenuti, che rappresentano una Olbia che avrebbe potuto eleggere un sindaco. Ora abbiamo intenzione di coordinare al meglio un gruppo consigliare che sarà unico, perché sé è vero che abbiamo sposato questo progetto dobbiamo essere costruttivi e risoluti”.

Il futuro dopo le elezioni.

Il progetto della Grande Coalizione andrà avanti, quindi. “Dobbiamo iniziare a sviluppare un progetto politico che parli anche a quella parte di cittadinanza che non si è espressa, usando altri strumenti – spiega -. Fonderemo un’associazione di carattere politico culturale, mediante un lavoro strutturato e interpersonale. Riteniamo che questo progetto con la Grande Coalizione civica debba avere la forza di conquistare quella parte di città che non ha scelto noi e la controparte e dobbiamo parlare a loro. Il grande difetto è purtroppo la disaffezione alla politica, un dato preoccupante. Spesso sollecitiamo gli elettori solo a ridosso delle elezioni, ma poi non abbiamo la costanza di ragionare con il corpo elettorale nell’arco dell’anno”.

Uno dei rimpianti più grandi di Navone è non essere riuscito a far passare appieno il suo messaggio. “Probabilmente anche il punto sull’urgenza di mettere in sicurezza la città non è stato percepito dai cittadini – afferma il candidato -, forse per la mancanza di un progetto che non abbiamo proposto. Noi non potevamo dire che in sei mesi un piano è pronto, quando non c’è niente sul tavolo. Io non sono in grado di dire ai cittadini delle fandonie”.

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