Mater Olbia e la manifestazione contro l’apertura: “I motivi perchè diciamo no a questo nuovo ospedale”

La manifestazione contro il Mater Olbia domenica davanti all’ospedale.

L’associazione Caminera Noa risponde alla critiche sulla manifestazione organizzata per domenica 17 giugno contro il Mater di Olbia. “Nonostante si faccia di tutto per evitare di associare la realizzazione del Mater Olbia al ridimensionamento della rete ospedaliera pubblica – si legge nel comunicato – , la verità è facilmente dimostrabile e tutta contenuta nelle diverse disposizioni che si sono succedute a cominciare dal 2014″.

Sempre in relazione al carattere sperimentale dell’investimento nell’ospedale di Olbia, “la Regione Sardegna nel periodo 2015-2017 è autorizzata ad incrementare fino al 6% il tetto di incidenza della spesa per l’acquisto di prestazioni sanitarie da soggetti privati”, dicono i referenti del soggetto politico.

Soldi pubblici quindi, e posti letto, “da sottrarre al resto dell’isola per un’opera, il Mater, che forse mai vedrà la luce, mentre la rete ospedaliera pubblica viene costretta ad annaspare”. “In tutta questa vicenda non può non saltare agli occhi che nella riorganizzazione della rete ospedaliera approvata dal Consiglio regionale nella seduta del 25 ottobre 2017 si fa riferimento solo alla prima parte della legge 164, e viene omessa completamente la parte in cui testualmente la Regione Sardegna assicura l’approvazione di un programma di riorganizzazione della rete ospedaliera che garantisca che, a decorrere dal primo gennaio 2018 si includano nel computo dei posti letto anche quelli accreditati nella citata struttura”, denuncia l’associazione.

Svista o voluta omissione? Secondo Caminera Noa, il Mater Olbia costerà caro all’isola: 178 posti letto convenzionati in fase di avvio che diventeranno 242 a regime. “Così, mentre la parola d’ordine per gli ospedali pubblici è riduzione della spesa, per il Mater, gli euro messi a bilancio ammontano a 55,6 milioni all’anno e non ci sarà da rallegrarsi per i galluresi: a cambio di quest’opera, che forse mai verrà completata, e barattata per 2 milioni di metri cubi di nuovo cemento lungo la costa, già stanno chiudendo i reparti di Tempio e il presidio di Santa Teresa”, criticano.

Detto questo, “abbiamo deciso di aprire la nostra manifestazione a chiunque voglia confrontarsi con noi, anche se da posizioni critiche o addirittura antagonistiche”. “L’unica cosa che esigiamo è il rispetto del nostro diritto democratico alla libertà di opinione che non permetteremo a nessuno di mettere in discussione”, assicurano. Per questo motivo Caminera Noa invita tutti i cittadini di Olbia e Gallura, singoli o associati, a partecipare domenica 17 alla manifestazione contro “la privatizzazione della sanità sarda di cui il Mater Olbia è l’emblema, a sostegno della sanità Pubblica, sempre più impoverita sia di risorse sia di servizi”, conclude l’associazione.

 

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