Svolta nel processo a uno chef residente a Olbia, cade l’accusa di violenza sessuale.
Il presunto episodio di violenza sessuale si sarebbe verificato nella cucina di un ristorante di Olbia, durante l’orario di lavoro. Secondo la denuncia, lo chef si sarebbe avvicinato alla cuoca alle spalle mentre lei era intenta a sfilettare del pesce, palpeggiandole i glutei. Il fatto sarebbe accaduto il 18 agosto 2021, ma la denuncia è stata presentata circa un mese dopo, in seguito a un litigio con un’altra dipendente del locale. In quella circostanza, la donna aveva chiesto l’intervento delle forze dell’ordine, riferendo anche l’episodio oggetto del processo.
A seguito delle indagini, l’uomo, un professionista originario di Roma e residente a Olbia, era stato rinviato a giudizio con l’accusa di violenza sessuale. Durante il dibattimento sono stati ascoltati numerosi testimoni, compresa la presunta vittima. Il pubblico ministero aveva inizialmente chiesto una condanna a sei anni. Successivamente ridotta a due anni di reclusione, in quanto sono venute meno l’aggravante e la recidiva.
Nel corso del processo, la difesa ha sollevato dubbi sull’attendibilità della denunciante. Ed ha messo in luce alcune incongruenze tra quanto dichiarato nella querela e quanto poi riferito in aula. Il tribunale ha accolto questa ricostruzione, ritenendo che non vi fossero elementi sufficienti per provare la responsabilità dell’imputato: come scrive La Nuova Sardegna, l’uomo è stato assolto con formula piena dal tribunale per non aver commesso il fatto.