A Olbia il Convegno Donne Madonne e dintorni sull’immagine femminile

Appuntamento all’Olbia Expo.

La Commissione Regionale per le pari opportunità fra uomini e donne, comunica che sabato 15 dicembre ad Olbia, alle ore 9 e 30 nella sala dell’EXPO’,  In via Porto Romano, si aprirà il Convegno intitolato “Donne, Madonne e dintorni. L’immagine del corpo femminile dalla storia dell’Arte all pubblicità”

Con un’ampia escursione che parte dall’arte del passato per approdare al mondo della pubblicità, si indagherà sui motivi che ancora oggi spingono il mondo della comunicazione ad usare e abusare dell’immagine del corpo femminile. Un convegno fortemente voluto dalla Commissione Regionale per le Pari Opportunità che si inserisce nella lotta agli stereotipi di genere e più in generale alla lotta alla violenza, attraverso la cosiddetta Prevenzione Primaria, agendo cioè sulla cultura, sull’educazione e sull’istruzione.

Un messaggio rivolto a tutti e a tutte coloro che operano comunicazione a più livelli, ma anche ad educatori ed educatrici, al fine di fornire gli strumenti minimi per riconoscere e arginare messaggi potenzialmente lesivi della dignità della donna.

Relatori e relatrici:
Patricia Olivo, Segretaria Regionale del Ministero per i beni e le attività culturali; Cristina Cabras Professoressa Dipartimento di Pedagogia, Psicologia e Filosofia; Gavino Sanna, pubblicitario, scrittore e critico d’arte.
Al termine del convegno verrà inaugurata al pianterreno dell’Expo una mostra di pittura patrocinata dalla stessa Commissione dal titolo “Donne” e dedicata alle rappresentazioni del corpo femminile nelle epoche storiche, curata dagli allievi e allieve dell’Accademia d’Arte di Arzachena.
Il soggetto scelto per la grafica è un particolare del dipinto ”Giuditta e Oloferne”, della pittrice caravaggesca Artemisia Gentileschi, rivisitato graficamente in chiave ironica, dove la testa di Oloferne è stata sostituita da una scatoletta di cibo, emblema dei prodotti di largo consumo e simbolo di una pubblicità che ancora oggi si alimenta largamente di stereotipi femminili.Artemisia Gentileschi fu un’emblematica figura dell’Arte italiana del 1600, sia per la sua particolare vita (fu violentata e il padre denunciò lo stupratore) sia per i soggetti delle sue opere.
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