Il presidente dell’Authority Massimo Deiana difende il dragaggio del porto di Olbia
Massimo Deiana lancia l’allarme: “La comunità di Olbia deve capire che senza il dragaggio del porto è l’inizio della fine”. Durante le lunghe procedure di approvazione è arrivato un parere negativo dal Ministero della Cultura che blocca tutto l’intervento. “Faremo ricorso al Tar e in tutte le sedi, ma chiederò danni personalmente agli estensori di questo insulto all’intelligenza”, tuona il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna.
“Dopo anni di studi e prove sappiamo per per il dragaggio produrremo 850mila metri cubi di terra – spiega Deiana -. 600 sono puliti e verranno rimessi in mare e 250 sono sporchi. Come in tutto il mondo li vogliamo mettere in due casse di colmata, che verranno impermeabilizzate, tombate e diventeranno banchina. In questo modo ottieni solo vantaggi perché gli scarti sono contenuti, hai un piazzale banchina e hai fatto il dragaggio del porto”. Su queste due vasche-banchine sono arrivate le lamentele del Ministero della Cultura. . “Non ci dicono di non fare il dragaggio, ma di non creare le vasche. È come se di dessero il via libera per la costruzione di un grattacielo, dicendo però che non si possono fare le fondamenta”.
Secondo il docente di Diritto della navigazione le richieste sono assurde e slegate dalla realtà. “Nei due punti del molo Palmera in cui sono previste le due vasche dicono che ci sono dei reliquati e che bisogna lasciare la linea di costa naturale – spiega Deiana -. Loro stessi specificano che tutto il resto del golfo è stato banchinato, ma vogliono che vengano salvaguardati quei due punti. Non è solo una questione di leggi, ma anche di ragionevolezza”.
Impraticabile la soluzione dello smaltimento da un’altra parte. “Trasportare 230mila metri cubi di scarti vorrebbe dire una quantità infinita di viaggi – taglia corto Deiana -. Una soluzione con dei costi e difficoltà insormontabili”.
Le conseguenze.
Secondo Deiana le conseguenze di uno stop al dragaggio sarebbero devastanti perché il dragaggio aprirebbe il porto di Olbia alle grosse navi. “L’anno scorso abbiamo perso oltre 25 accosti di crociera, nei prossimi anni le navi traghetto saranno sempre più grandi e Olbia è il più grande porto passeggeri italiano con 5 milioni. È il primo gate dell’Isola. Tutta la comunità olbiese deve rendesi contro che questo sarebbe l’inizio della fine: non è una previsione nefasta, ma una valutazione oggettiva”.