Tra i decreti e senza aiuti dallo Stato, Diego lotta per tenere aperto il suo bar

La situazione dei bar di Olbia.

Ha tenuto aperto il suo bar a Olbia nel pieno della pandemia, si è rimboccato le maniche e ha stretto i denti. Senza nessun aiuto dallo Stato e dovendo combattere ogni settimana con la lotteria dei colori delle regioni. Una storia comune a tanti imprenditori come lui, ma va raccontata per ricordare le tante difficoltà che sta vivendo un settore come quello della ristorazione e dei bar. Diego Pala ha 28 anni e gestisce il wine bar Vitis di via Aquedotto.

Molte attività nella sua via hanno già dovuto chiudere i battenti per sempre. “Anche io sto facendo notevoli sacrifici per restare aperto, abbassando i costi, però se la situazione dovesse continuare a essere questa sono costretto a chiudere – afferma Pala -. Da marzo a giugno non ho avuto possibilità di accesso al decreto ristori, il governo non mi ha aiutato”.

Da domenica ci si è messa pure la zona arancione, costringendo il locale a rivedere la sua offerta. “Solitamente non facevo asporti sulla piccola ristorazione – prosegue Diego -. La situazione è già critica. Io ho sempre lavorato la sera dopo le 18. Ero nella situazione in cui avevo un bel tot di persone la sera e poi che dovevo pregare sperando che arrivassero a pranzo”.

Sono tante le attività, anche storiche, che hanno abbassato le serrande a causa delle misure anti-covid a Olbia. “Sono fiducioso di recuperare in estate, ma dobbiamo riprendere anche ciò che abbiamo perso lo scorso anno – conclude Diego – , Certo non possono continuare a tenere chiusi i locali”.

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