A Olbia si è tenuta la celebrazione dell’anniversario della Liberazione.
Anche Olbia ha celebrato l’anniversario della Liberazione, anche se con una cerimonia più sobria nel rispetto del lutto per Papa Francesco. La banda, infatti, ha suonato solo una volta, ma tanta era la gente e le istituzioni per commemorare il 25 aprile.
Sul lungomare di via Redipuglia è stata posta una corona e durante la celebrazione, organizzata dal Comune con la partecipazione delle associazioni combattentistiche e d’arma, il sindaco di Olbia Settimo Nizzi ha ricordato il sacrificio di coloro che combatterono per la libertà.
Ha sottolineato come ottant’anni fa l’Italia ritrovò la libertà dopo un lungo periodo di oppressione e come il popolo italiano, unito nella lotta per la democrazia, si sia rialzato per costruire un Paese nuovo. Secondo il primo cittadino, si tratta di un monito eterno affinché errori e orrori del passato non si ripetano più.
Nizzi ha poi evidenziato il contributo della Sardegna e, in particolare, del territorio olbiese alla Resistenza, attraverso il coraggio e la dignità dei suoi abitanti. Ha ricordato che l’isola ha dato alla storia uomini e donne che non hanno esitato a sacrificare la propria vita per la libertà di tutti.
Nel corso del suo intervento, ha ribadito anche che la libertà non è un dono acquisito per sempre, ma un impegno quotidiano. Ha affermato che se oggi è possibile parlare, discutere e confrontarsi – anche in modo acceso – lo si deve a chi, in passato, ha avuto il coraggio di opporsi, anche a costo della propria vita. ”Insieme abbiamo ricordato il valore e il coraggio di donne e uomini che, con dignità e sacrificio, hanno reso possibile il nostro futuro – ha dichiarato il sindaco Settimo Nizzi -. La libertà non è un bene scontato: va custodita ogni giorno con rispetto, responsabilità e unità”.