Multe per la Ztl di Olbia, Comune condannato. E l’opposizione chiede nuovamente una moratoria

La polemica sulle multe per la Ztl a Olbia.

In attesa dei prevedibili fuochi d’artificio che esploderanno in Consiglio comunale nel pomeriggio, quando prenderà il via la discussione sul Puc, gli animi nella massima assemblea di Olbia hanno iniziato a scaldarsi già dal mattino. Oggetto della discussione un banalissimo riconoscimento di un debito fuori bilancio derivante da una causa legale.

Un semplicissimo passaggio tecnico, se solo la causa in questione non avesse riguardato l’ennesima sentenza sfavorevole al Comune di Olbia per quanto riguarda le multe inerenti il mancato rispetto della Ztl. Un pronunciamento, quello del Giudice di pace di Civita Castellana, che non ha lasciato scampo a nessun aspetto tecnico. A partire dalla scritta “Varco attivo”, per finire con la grandezza non regolamentare dei caratteri con cui sono stati stampati i cartelli stradali.

“Non ne avete azzeccato una.  Il giudice non vi ha dato ragione neppure su una delle cose fatte. Non possiamo rubare 12 milioni di euro ai nostri concittadini – ha commentato il consigliere di Coalizione civica e democratica Gaspare Piccinnu dopo l’interminabile lettura della sentenza -. Non possiamo accontentare solo chi ha avuto il denaro per fare il ricorso”.

“Sono circa 107 mila i verbali illegittimi in seguito alle oltre 20 sentenze passate in giudicato – ha proseguito Piccinnu –. Le persone che non hanno pagato devono essere messe nelle condizioni di ricorrere all’autotutela e di non pagare, idem per chi ha già pagato”.

“Presenteremo una mozione che impegni il sindaco in tal senso – ha concluso il consigliere di Coalizione civica e democratica -, perché in seguito alle sentenze che hanno dichiarato illegittime le multe siamo comunque andati avanti per oltre un anno senza modificare la cartellonistica”.

Dall’istituzione della Ztl sono state 111mila e 138 le contravvenzioni elevate per la sua violazione. A fronte di 4.135 ricorrenti le multe pagate sono state 38.934, per un incasso di oltre 3 milioni e 700 mila euro. Dodici i milioni di euro, come ha specificato il consigliere Piccinnu, che ad oggi mancano ancora all’appello.

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