Navi romane di Olbia, il recupero dopo l’abbandono

Olbia recupera il tesoro abbandonato delle navi romane.

A oltre vent’anni dalla scoperta delle navi romane e medievali durante i lavori per il tunnel cittadino, Olbia punta a trasformare questo patrimonio in un simbolo di rilancio culturale e turistico. Tuttavia, il cammino è stato irto di difficoltà. Il sindaco Settimo Nizzi, nell’incontro al Museo Archeologico, ha ripercorso le tappe di questa complessa avventura: “Abbiamo sempre cercato di collaborare e superare le difficoltà che la scoperta delle navi ci ha posto.

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Grazie a figure come Rubens D’Oriano e al supporto del governo, siamo riusciti a mettere in salvo i relitti, rendendoci conto di quanto fosse straordinaria questa scoperta”. Nizzi ha ammesso che ci sono stati errori, causati da carenze di personale e risorse. “Sono cose che possono capitare, ma spero non accadano più. Quando chi ha responsabilità va in crisi, si rischia di abbandonare tesori inestimabili”, ha dichiarato con fermezza, ribadendo l’impegno del Comune per valorizzare il patrimonio storico. La conservazione delle navi è stata segnata da sfide logistiche e finanziarie.

Isabella Fera, della Soprintendenza, ha ricordato: “Dopo l’alluvione del 2013, i depositi che ospitavano i reperti furono gravemente danneggiati. È stato un duro colpo, ma abbiamo lavorato senza sosta per recuperare i materiali e migliorare le condizioni di conservazione”. Negli ultimi anni, grazie alla collaborazione tra Soprintendenza, Comune e altre istituzioni, si è riusciti a mettere in sicurezza i reperti. Come spiegato dalla restauratrice Alessandra Carrieri, nuovi contenitori in vetroresina garantiscono la protezione dei legni e delle parti metalliche dei relitti: “Nonostante i 20 anni trascorsi, i legni hanno mantenuto i loro incastri originali, a testimonianza dell’efficacia degli interventi”.

Il Museo Archeologico, nato in risposta alla scoperta, è destinato a diventare il fulcro della narrazione di Olbia come crocevia del Mediterraneo. “Questo luogo non è solo uno spazio espositivo, ma un simbolo di dialogo e incontro”, ha commentato Isabella Fera. “La storia delle navi romane lega Olbia al mare e al suo passato”. Grazie agli interventi di ripristino e alle collaborazioni tra istituzioni locali e nazionali, Olbia si prepara ad accogliere un pubblico sempre più vasto, offrendo un’esperienza culturale unica. Come ha ribadito il sindaco Nizzi: “Vogliamo trasformare questa sfida in un’opportunità, consolidando Olbia come città culturale di riferimento”.

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