Barriere architettoniche che creano disagi a disabili e mamme con passeggini.
“Che questa amministrazione fosse poco attenta ai problemi della disabilità e alle barriere architettoniche lo si era già capito da parecchi segnali, ma con la recinzione a paletti e catene dello spazio antistante il municipio, si sta rasentando un uso arbitrario di aree pubbliche”. E’ quanto afferma la segretaria del Partito Sardo d’Azione Lidia Fancello, che denuncia un problema di cui si è parlato spesso: quelle delle barriere architettoniche. La Fancello mette alla luce i disagi che si devono affrontare nella piazzola del Municipio.
“La recinzione riguarda tutto il perimetro tranne due varchi – afferma Fancello – uno affianco all’entrata principale del palazzo comunale e uno che da direttamente sulla via Principe Umberto ad uso esclusivo del trenino turistico. Per tutti gli altri, mamme con bimbi in passeggino e disabili in carrozzina o condotti per mano, che arrivano da via Garibaldi o da via Genova, è difficile e per alcuni impossibile entrare nella piazzola”.
A quanto si apprende, appena si arriva nei pressi delle catene, ci si ritrova davanti un varco di circa settanta centimetri fra una fioriera e il muretto di recinzione. Varco che rende impossibile l’accesso. A quel punto bisogna optare per via Dante, facendo il giro del Municipio, per poter finalmente accedere alla piazzola, sede di un ufficio informazioni.
A quel punto si trova un altro ostacolo. “Lo spazio è stato destinato alla sosta del trenino per turisti – commenta Fancello – diventa per cui molto difficile e anche sconsigliabile aggirarsi nel recinto. Si sarebbe potuta individuare una sosta diversa per il trenino, per esempio al Molo Brin -prosegue – ormai vocato ai parcheggi, invece si è voluto privilegiare un veicolo, che per quanto simpatico e utile, di fatto sottrae spazio ai pedoni, disabili e non”. Si attende ora il tempestivo intervento dell’amministrazione comunale.