Campo nomadi di Olbia, rimandata la chiusura: “Troppo difficile trovare una nuova casa per i rom”

Rom

Rimandata la chiusura del campo rom di Olbia.

Il campo rom di Olbia non chiuderà. O almeno non chiuderà ancora. Il campo nomadi, situato in località Sa Piana Manna, vicino all’aeroporto, a rischio chiusura a causa delle precarie condizioni igenico-sanitarie, e in ottemperanza delle disposizioni europee, sta aspettando l’ok della Regione Sardegna.

Ma a pesare su questa frenata, c’è anche la difficile questione dell’integrazione. E non solo quella dei rom, ma delle reticenze di molti cittadini olbiesi. Nei mesi in cui le famiglie che vivono nel campo si sono messe a cercare casa a Olbia e dintorni, hanno scoperto un’amara verità: nessuno li vuole come vicini di casa. Le famiglie rom, dunque, non sono riusciti a trovare sistemazione in una normale abitazione.

“Stiamo cercando di risolvere le resistenze dando dei contributi ai proprietari che affittano le loro abitazioni ai rom. Molti di loro, purtroppo però, sono costretti a tirarsi indietro, perché i vicini di casa non vogliono i rom”, commenta Simonetta Lai, assessore comunale per le Politiche sociali. Il razzismo e i pregiudizi verso l’etnia rom sono ostacoli che, purtroppo, sono ancora presenti in città. Alcune scuole si stanno attivando, con la collaborazione dell’assessorato per le Politiche sociali, per cercare di superare queste barriere.

E vincere gli stereotipi più comuni. “I ragazzi che vivono nel campo nomadi di Olbia vanno a scuola, sono pulitissimi e sono anche più bravi dei loro coetanei non rom – prosegue Lai -. Sono olbiesi anche loro a tutti gli effetti, perché sono residenti in città da più di 30 anni. Alcune scuole sono attente nel garantire l’inserimento dei bambini, come quella di Maria Rocca che ha la maggiore presenza di ragazzi rom frequentanti. La socializzazione è già un iniziale traguardo verso l’integrazione. Ora stiamo pensando qualcosa per far avvicinare gli adulti, i prossimi vicini di casa”.

L’area di Sa Piana Manna, destinata alla comunità rom dal 2009, versa da tempo in condizioni di degrado. Una situazione che rende difficile far continuare a vivere lì famiglie e soprattutto bambini. Ma finché le famiglie non troveranno un’abitazione il campo nomadi non chiuderà.

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